NON SOLO MURA
Ciclo continuo di conferenze e appuntamenti per i soci del Comitato Mura
il sabato pomeriggio, alle 17,00, all'Aula 1914, in via Raggio di Sole 2
ingresso in sala consentito fino a esaurimento dei posti disponibili
(NB: eventuali luoghi e orari diversi sono evidenziati sottolineati)
PROGRAMMA INVERNO 2017
Gli incontri di Non solo mura riprendono sabato 14 gennaio con un doppio appuntamento: visita guidata alla mostra di Domenico Cerato la mattina, in collaborazione coi Musei Civici, e una autentica, appassionante detective story fra arte e storia il pomeriggio, fra Patrizi veneziani, pittori famosi e accademici senza scrupoli... Il tutto raccolto anche in un libro.
L'accoppiata si ripeterà in febbraio con la visita alla mostra di Pietro Chevalier ai Musei Civici e la presentazione di una tesi di laurea multimediale che ricostruisce la storia del Castelnuovo (con la complicità del Comitato Mura...)
In mezzo, la presentazione dell'attesa monografia sulla drogheria Dal Zio e l'edificio che la ospita e un aspetto poco noto della storia delle mura, quella della produzione del salnitro per gli esplosivi.
A seguire, ancora architettura del Novecento con il lavoro di Giò Ponti al Bò e al Liviano, un'avventura speleologica e umana di qualche anno fa con gli amici del GSP-CAI, per chiudere con i portici di Padova come non li avete mai visti.
- sabato 14 gennaio 2017 - DOPPIO APPUNTAMENTO
ore 10,00 - Palazzo Zuckermann
"Domenico Cerato. Architettura a Padova nel secolo dei Lumi"
visita alla mostra con i curatori Vincenza Cinzia Donvito e Stefano Zaggia
in collaborazione con i Musei Civici
PRENOTAZIONE OBBLIGATORIA - disponibilità di posti limitata - ingresso gratuito
(contattare la segreteria per email Questo indirizzo email è protetto dagli spambots. È necessario abilitare JavaScript per vederlo. o chiamando i numeri 3476145908 o 3286942689)
L’opera di Domenico Cerato, architetto vicentino attivo soprattutto a Padova, ha segnato in modo decisivo l’aspetto della nostra città. A lui si devono i progetti delle principali opere architettoniche del Settecento, come la sistemazione della Specola Astronomica, la realizzazione del Prato della Valle e dell’Ospedale Giustinianeo. In mostra disegni originali, alcuni inediti, che illustrano la sua attività di progettista e studioso di architettura. Acquerelli, incisioni e dipinti contemporanei mostrano il volto della città, ridisegnato dagli interventi di Cerato con particolare attenzione al Prato della Valle.
ore 17,00 - Aula 1914
"Tiziano e Tintoretto. I ritratti di un misterioso personaggio"
Mariano Sartor
Mariano Sartor non è un "addetto ai lavori". Nella vita ha fatto tutt'altro, ma ama l'arte e anni fa al mercatino di Piazzola sul Brenta gli è capitato di comprare un piccolo dipinto su tavola, un ritratto, col nome del personaggio scritto sotto. L'iniziale curiosità di saperne qualcosa di più ha dato avvio a un'avventura intellettuale appassionante, che, per una dozzina d'anni, lo ha condotto per archivi e musei di mezza Europa. Permettendogli infine, non solo di conoscere a fondo il personaggio ritratto e la sua illustre famiglia, ma anche di dare un contributo rilevante di conoscenza al mondo dell'arte, rivelando chi fosse il patrizio veneto senza nome ritratto in due noti dipinti di Tiziano e Tintoretto, convincendo i direttori dei musei che li ospitano a correggere le informazioni in catalogo. E, forse, anche di individuare l'autore della tavoletta, che ha poi donato al Museo di Bassano. Per vedersi infine scippare la ricerca da qualcuno di cui si era fidato...
- sabato 21 gennaio 2017 - ore 17,00 - Aula 1914
L’antica drogheria “Ai do caini”, presentazione del volume
Emma Dal Zio e Andrea Ulandi
L'immagine della drogheria Dal Zio "Ai do caini", ai piedi del palazzo del Consiglio, accanto al volto della Corda, è familiare ai padovani quasi quanto il Salone, la basilica del Santo, la cappella di Giotto. Non sembri un'esagerazione, si tratta di un "monumento", nel senso più esteso e autentico del termine, un negozio antico ma ancora vivo e prezioso, che i padovani conoscono e frequentano perché insostituibile, perché ci si trova ancora l'introvabile, grazie anche alla sensibilità dei gestori attuali, che ne rispettano la tradizione. Finalmente un libro ne racconta le vicende, dal punto di vista della storia commerciale e familiare, ma anche nel contesto urbano nel quale si inserisce, quello delle piazze che da sempre caratterizza Padova.
- sabato 28 gennaio 2017 - ore 17,00 - Aula 1914
Il tezzone del salnitro a Padova
Andrea Ulandi
Per la produzione del salnitro, principale ingrediente della polvere da sparo, Venezia istituì in terraferma dei particolari impianti di produzione, in regime di monopolio, denominati "Tezzoni". La gestione era affidata al "salnitraro" che provvedeva alla raffinazione e raccolta del salnitro, la cui attività era disciplinata e protetta da norme particolari. Il più grande impianto della Repubblica Veneta era a Padova, nel quartiere della Cittadella nei pressi della Saracinesca, dentro le mura.
- sabato 4 febbraio 2017 - DOPPIO APPUNTAMENTO
ore 10,00 - Musei Civici agli Eremitani
"Pietro Chevalier. Vedute di Padova e del Veneto nell’Ottocento"
visita alla mostra con i curatori Vincenzia Cinzia Donvito e Elisabetta Gastaldi
in collaborazione con i Musei Civici
PRENOTAZIONE OBBLIGATORIA - disponibilità di posti limitata - ingresso ridotto
(contattare la segreteria per email Questo indirizzo email è protetto dagli spambots. È necessario abilitare JavaScript per vederlo. o chiamando i numeri 3476145908 o 3286942689)
Pietro Chevalier, disegnatore, incisore e scrittore, nacque a Corfù da padre di origine francese. Si formò a Venezia con il Selva, lavorò a Trieste, ma soprattutto a Padova, dove morì nel 1864. Le civiche collezioni conservano un ricco fondo di disegni e di stampe dell'artista, di straordinario valore storico e documentario. Il nucleo fondamentale è costituito da vedute di Padova, di Venezia e di altre città del Nord Italia. Questi fogli non solo testimoniano gli aspetti architettonici dei luoghi, ma sono anche vivaci espressioni della vita dell'Ottocento.
ore 17,00 - Aula 1914
Ricostruire la fortezza: il Castelnuovo di Padova
Michelangelo Mezzocolli illustra la sua tesi di laurea multimediale
La "fortezza mancata" rilevata con le più aggiornate tecniche di fotorilievo e "ricostruita" in 3D come avrebbe potuto essere se fosse stato completato il progetto di Bartolomeo d'Alviano, oppure come sarebbe diventata secondo il presunto progetto di Michele Sanmicheli, e infine come è diventata nella realtà, attraverso successivi adattamenti, per giungere fino a noi nella forma che conosciamo. Un modo innovativo per rappresentare e raccontare l'architettura storica, un lavoro che abbiamo seguito da vicino nella sua evoluzione, mettendo a disposizione dell'autore materiali e informazioni e che ha già trovato uno spazio nel Museo Multimediale delle Mura sperimentato a settembre.
- sabato 11 febbraio 2017 - ore 17,00 - Aula 1914
Giò Ponti al Liviano e al Bo
Vittorio Dal Piaz
L’attività padovana dell’architetto milanese illustrata attraverso la documentazione grafica e fotografica dell’Archivio Consorzi dell’Università di Padova, riguardante i tre incarichi che gli sono stati affidati durante il rettorato di Carlo Anti (1932-1943): la progettazione del complesso del Liviano, l’arredamento degli interni del Bo e l’affresco della Scala del Sapere.
- sabato 18 febbraio 2017 - ore 17,00 - Aula 1914
Sagada e le sue grotte: racconto di una spedizione antesignana
Adriano Menin
Nel dicembre-gennaio del 1985 si realizzò la prima spedizione speleologica italiana nelle Filippine e nel sud-est asiatico denominata Sagada '85. Ne facevano parte speleologi da ogni parte del Veneto (ma non solo) e fu concepita, organizzativamente, da Padova, traendo ispirazione dai racconti di due viaggiatori padovani, una coppia di speleologi avventurosi. Aveva come meta un villaggio sperduto, ma ricco di vita, di folklore, di natura e umanità. Che era la principale comunità di una popolazione ancestrale, fiera e nobile: Sagada, appunto, capitale degli Igorots, noti e temuti "cacciatori di teste" fino alla metà del secolo scorso. Ma era anche il sito di un paradiso geologico e speleologico per le sue immense grotte scavate nelle rocce carsiche dalla furia delle acque monsoniche, quanto di meglio potevano sperare di trovare degli speleologi. Un paradiso aperto, dolce ed accogliente, a dispetto della fama dei suoi abitanti, che ci ricevettero a braccia aperte con la più grande semplicità e generosità. Questo racconto, completo ed unico, fatto a distanza di trent'anni, è il nostro piccolo tributo alla grandezza di quella popolazione e di quella famiglia (la f. Reyes) che ci tenne per due mesi come se fossimo i loro figli.
- sabato 25 febbraio 2017 - ore 17,00 - Aula 1914
I portici di Padova. Una realtà misconosciuta nonostante sia unica al mondo
Fabrizio Bonomo
I portici di Padova sono una realtà molto simile alle mura di Padova, se non più miscisconosciuta, perchè nessuno sa quanti siano, nè se ne conosce l’origine, nè tanto meno esistono certezze se agli inizi siano stati regolati, contrariamente a quanto avviene per la maggior parte delle altre città porticate, innanzitutto Bologna.
Questo vuoto di conoscenze apre la strada a ipotesi spesso fantasiose e in genere palesemente false, a partire dalle dimensioni, tanto che su tutte le guide su Padova, specie negli ultimi 15 anni, compare un dato completamente falso, e lo stesso vale per le origini; allo stesso tempo sono quasi del tutto sconosciute le peculiarità da primato, perchè i portici sono un grande contenitore che ha incredibilmente conservato nel tempo un patrimonio di arte, storia e cultura.
- sabato 4 marzo 2017 - ore 17,00 - Aula 1914
Le certose di Padova - presentazione del volume
Franco Benucci, Franco de Checchi
Il volume, curato da Franco Benucci, con saggi dello stesso, di Paola Luchesa e di Franco de Checchi, ha vinto il "Premio Gaetano Cognolato per la storia del Padovano" (Premi Brunacci Monselice 2016).
Ricostruisce su base documentaria storia, vita, architettura e opere d'arte delle varie fasi e luoghi della presenza certosina a Padova, dalla certosa "vecchia", già monastero benedettino femminile di San Bernardo a Codalunga, demolita nel 1510 con il "guasto" seguito all'assedio del 1509, a quella "nuova", tuttora esistente presso Vigordarzere. La cui vicenda costruttiva inizia nel 1524, coinvolge architetti di nome come Andrea Moroni e Andrea da Valle e prosegue per un secolo, senza arrivare mai a una conclusione. Soppressa nel 1769, passò in proprietà di varie famiglie nobili che ne fecero via via opificio, villa padronale e azienda agricola, fino alla decadenza, innescata dalle conseguenze dei due conflitti mondiali.
Il calendario dei successivi appuntamenti verrà comunicato a fine febbraio
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