(9 settembre 2010) - Rispondiamo alle affermazioni del Sig. Costa e degli Amissi del Piovego contenute nella lettera pubblicata sul Gazzettino del 24 agosto.
1) Non si preoccupi il Sig. Costa, per noi anche lo scavo del 2007 era illegale come quello di oggi, perché non autorizzato, in area vincolata. In ogni caso, un precedente atto illecito sfuggito alla sanzione non riduce l'illiceità di un atto analogo compiuto in seguito. Se i Focolarini, o altre associazioni, hanno partecipato, hanno partecipato ad un atto abusivo.
2) Il Comitato Mura ha stipulato una convenzione di collaborazione con l'Amministrazione Comunale, in forza della quale vengono messi a disposizione dell'Associazione 5000 euro netti annui, divisi in due semestri. "Impegni di spesa" non vuole però dire che la cifra sia corrisposta automaticamente. Responsabilmente la nostra associazione, nei semestri in cui ha ritenuto che il proprio lavoro di consulenza rientrasse nei termini della normale attività dell'associazione, senza particolari prestazioni aggiuntive, non ha richiesto il contributo, come sicuramente il Sig. Costa sarà in grado di verificare.
Non sappiamo quante associazioni si comporterebbero così.
Non è nostra abitudine fare i conti in tasca agli altri.
3) Riguardo ai lavori eseguiti nel tratto di mura prospiciente la cosiddetta golena S. Massimo, il Comitato Mura ha dato i suoi pareri, non vincolanti, gratuitamente. Si è tentato di conservare importanti segni della pavimentazione originaria. La proposta era di conservarne almeno un tratto come memoria. In sede di progetto i responsabili decisero poi di conservarle per l'intera superficie. Come abbiamo pubblicamente ammesso, si è trattato di un eccesso di ottimismo, le malte si sono sfaldate; e ci siamo pubblicamente assunti la nostra parte di responsabilità, che anzi rivendichiamo. Abbiamo infatti detto e ripetuto, e lo ribadiamo ancora, che valeva la pena almeno di tentare di conservare una traccia storica importante, piuttosto che cancellarla subito in modo definitivo rifacendo la pavimentazione ex novo.
Lo sforzo non è stato ripagato e forse si dovrà rinunciare a conservare quella traccia, ma colpisce che si venga accusati proprio di aver collaborato a far sì che quella preziosa traccia venisse conservata.
A suo tempo il Sig. Costa in persona, per conto degli Amissi, scrisse che quei lavori oggi disprezzati erano "apprezzabili", pur se incompleti.
4) Riteniamo positivo che l'accesso alla galleria per un certo periodo sia possibile solo al personale dell'amministrazione comunale o da essa autorizzato. Così si potrà capire finalmente di chi sia la responsabilità dell'eventuale malfunzionamento delle pompe, senza che interventi altrui confondano le cose. Per fare un altro esempio ci piacerebbe conoscere chi e perché ha progressivamente tagliato il muretto di chiusura fra trabocchetto e galleria con l'effetto di facilitare l'allagamento della stessa. Un'operazione fatta non certo con un badile e in modo troppo dilettantesco anche per la più scalcinata impresa professionale. Sull'argomento gli Amissi hanno sempre glissato: come neanche fosse successo o non se ne fossero accorti.
5) Quanto all'auspicata (e auspicabile) cessazione delle "sterili polemiche", finiscano prima gli abusi.
Ass. Comitato Mura di Padova
Si riporta qui sotto la lettera apparsa sul Gazzettino del 24 agosto: