La dismissione del carcere avvenuta alla fine del secolo scorso ha riconsegnato alla città, che lo sta lentamente riscoprendo, uno dei suoi monumenti più importanti, che, proprio per il quasi bisecolare utilizzo come carcere, era stato del tutto dimenticato, nonostante la presenza di una piazza Castello e, poco distante, di una torre di aspetto inequivocabile, ma per i padovani ormai nota solo come torre della Specola, essendo stata per oltre due secoli l'osservatorio astronomico dell'Università.
Sotto le spoglie del carcere sta dunque ritornando alla luce, pur mutilo in molte sue parti, un castello che nella sua forma finale, quella datagli dai Da Carrara e in particolare da Francesco il Vecchio negli anni fra il 1374 e il 1378, fu non solo una struttura militare, ma una residenza signorile di grande magnificenza, decorata di affreschi, che si stanno riportando alla luce, con eleganti logge, purtroppo perdute, e quant'altro si addiceva alla residenza di un monarca.
Il castello di Padova non nacque con i carraresi. Un piccolo castello, attorno alla Turlonga, oggi Specola astronomica, sorse già nell'XI, se non addirittura nel X secolo. Con la ricostruzione di Ezzelino III da Romano fu ampliato e dotato di una seconda torre, ma furono senza alcun dubbio i carraresi, e Francesco il Vecchio in particolare, a farne la reggia che oggi sappiamo essere stato il castello carrarese. Definizione che può quindi essere accettata, accanto a quella, forse più corretta, vista la sua lunga storia precedente, di castello di Padova.
- Le fasi dell'evoluzione del castello di Padova sono illustrate in dettaglio alle voci relative nel menu qui a sinistra:
Le origini
Il castello di Ezzelino
Il castello carrarese
Contributi e materiali
- Per una storia concisa vi rimandiamo ai capitoli relativi della Storia in breve
- Foto del castello e in particolare delle sale affrescate scoperte di recente si trovano nel reportage delle giornate di visita di aprile 2009
- Sul problema del restauro e riuso del castello, nella sezione Il dibattito potete trovare un articolo di Vittorio Dal Piaz e un documento congiunto del Comitato Mura e del FAI
Bibliografia di base
La letteratura sul castello di Padova è ormai abbastanza consistente. Ci limitiamo qui a segnalare:
- I luoghi dei Carraresi, a cura di Davide Banzato e Francesca d'Arcais, Canova, Treviso 2006, che contiene le informazioni più aggiornate nei saggi di Adriano Verdi, Antonio Draghi, Stefano Tuzzato e Anna Maria Spiazzi (il saggio di Adriano Verdi è ora disponibile su questo sito, con nuove illustrazioni e le note, omesse nell'edizione a stampa).
- Il castello di Padova. Archeologia e storia, Stefano Tuzzato, in Castelli del Veneto tra archeologia e fonti scritte, Atti del convegno, Vittorio Veneto, Ceneda, settembre 2003, a cura di G.P. Brogiolo, E. Possenti, SAP Società Archeologica, Mantova 2005, che contiene la trattazione più ampia dal punto di vista archeologico e tutta la bibliografia precedente.
- Il Castello carrarese. Per la storia delle decorazioni d'interni a Padova nella seconda metà del Trecento, Anna Maria Spiazzi, in Dipinti e sculture del Trecento e Quattrocento restaurati in Veneto, a cura di A.M. Spiazzi e F. Magani, Canova, Treviso 2005, dove sono analizzati gli affreschi riscoperti fino agli anni Novanta.
- Il castello di Padova, Ettore Bressan, Canova, Treviso 1986, unica monografia recente sull'argomento.
- Il castello di Padova e le sue condizioni verso la fine del secolo decimottavo, Giuseppe Lorenzoni, Tipografia Randi, Padova 1896, ristampa anastatica Signum Edizioni, Padova 1983, che è invece l'opera più antica, ma contiene una ancora utilissima ricognizione dello stato di fatto a fine Settecento.