(5 dicembre 2012) - Piste da sci in città! Come non entusiasmarsi? Magari si potrebbe obiettare che, con le nevi "vere" a un'ora di viaggio, forse è uno spreco, di denaro e di energia (nel caso si parli di neve "vera", da sparare coi cannoni) o di plastica (se si trattasse di plastica "uso-neve"). Ma in fondo anche le auto per andare in montagna sprecano energia…
E allora via, tutti in pista!
Però, però… Possibile che gli unici spazi che la nostra amministrazione considera "liberi" per qualsiasi uso, compatibile o meno, siano quelli dentro o intorno alle mura (bastione Santa Croce, golena S. Massimo, Portello e ora il "Parco delle Mura"… - tutte idee, nota bene, dello stesso promotore, imprenditore capace, ma certo mosso da interessi diversi da quelli culturali…)?
E possibile che non se ne possa mai discutere prima? Che iniziative di così forte e prolungato impatto su di un monumento così fragile e bisognoso di cure e di idee serie per una sua vera valorizzazione, siano decise da un imprenditore della ristorazione e da un ingenuo assessore, con il solo pannicello caldo della richiesta alla Soprintendenza, le cui prescrizioni sono poi destinate ad essere ignorate o aggirate (vedi golena), senza che la cittadinanza ne sappia nulla fino a cose quasi fatte?
Bene la pista di fondo, compatibile e perfino utile per far vedere le mura a chi non le ha mai notate (e la si potrebbe anche fare più lunga, evitando il prevedibile effetto criceti-in-gabbia di una pistina di trecento metri), ma le piste di discesa tipo lunapark? E i chioschi, e i bar? Qualcuno le guarderebbe, o le vedrebbe ancora, le mura, dietro la fila continua di strutture, alte anche sedici metri, che mostra il prospetto pubblicato sui giornali? Era davvero questo, rendere visibili le mura, il risultato che ci si prefiggeva e che si è ottenuto con le iniziative già ricordate, dentro sopra e accanto ai bastioni, delle quali questa del parco sciistico non è che un seguito? Nasconderle per mesi è la cosa giusta da fare per "farle vedere"?
Per favore, non ci prendete in giro: non diteci che iniziative del genere servono a valorizzare le mura. Dimostrano al contrario grande ignoranza e/o assoluto disinteresse nei loro confronti e una totale incapacità di progettare per esse un serio futuro. Non si differenziano in nulla dall'atteggiamento ottocentesco, tanto esecrato a parole: le mura sono "spazio libero", su cui fare quel che viene in mente o pare utile al momento. Al massimo un fondale davanti al quale mettere a tutti i costi qualcos'altro. In sostanza, delle mura non importa nulla, basta che ci si faccia qualcosa purchessia: oggi come con le precedenti amministrazioni.
E pensare che i luoghi adatti, per un parco sciistico come quello proposto (che di per sé, sia chiaro, non è una cattiva idea), a Padova non mancano, soprattutto nelle aree più bisognose di vera riqualificazione (che, per inciso, non consiste nell'abbattere alberi e cementificare marciapiedi). Senza scomodare le mura, capaci da sole di attrarre interesse anche senza circondarle di baracconi, ma ospitandovi piuttosto attività che le rispettino e davvero le valorizzino, come qualche recente iniziativa, del Comitato Mura e di altri, pure appoggiata o promossa dall'amministrazione, ha dimostrato.
Basterebbe parlarne…
Ugo Fadini
Leggi anche il comunicato stampa del Comitato Mura
Leggi anche l'articolo del Mattino di Padova del 30 novembre 2012
Leggi anche l'articolo del Mattino di Padova del 1 dicembre 2012
Qui sotto, prospetto e pianta del progetto con gli impianti che si pensa di allestire nel cosiddetto "Parco delle mura", fra i bastioni Moro I e II, da Il Mattino di Padova di sabato 1 dicembre 2012 (cliccare sulle immagini per ingrandirle) e foto aerea dell'area interessata, con evidenziato il perimetro esterno delle mura