(11 dicembre 2016) - Sembrerà strano che un’associazione cittadina, che si occupa del sistema fortificato patavino, si interessi ad una realtà ben diversa sita nel territorio padovano, ma i legami culturali ed i vincoli fisici che intercorrono tra Padova e i "Monti" sono antichi e potenti. Il nesso storico è a tutti noto, mentre quello attuale è più da riscoprire, sia da parte dei cittadini che vivono all’interno delle mura che da quelli che ne vivono il territorio esterno. L'ambiente attorno all’antica cinta rinascimentale della città, ancor'oggi in gran parte integra, è il futuro luogo d’incontro e l’interfaccia tra queste due realtà geografiche, naturalistiche e antropologiche, artistiche che daranno vita al "Parco delle Mura e delle Acque" a cui, da tempo e a più mani, si sta lavorando alacremente da parte di associazioni e istituzioni.
Il "Parco delle Mura“ è un progetto ad ampia scala che la città ha adottato e lentamente cercherà di mettere in atto nel prossimo futuro. In questa visione Padova, che per la rete fluviale e gli antichi tracciati stradali a detta di molti è il baricentro del Veneto, diventerà il fulcro motore di circuiti ciclopedonali provenienti da tutto il Nord Est, ma soprattutto da tutte le direzioni dal centro-nord europeo. Vi sarà quindi estremo bisogno che il Parco possa costituire preludio e conclusione, punto di arrivo e di partenza di questa rete: mostrare e far raggiungere, in tutto il territorio provinciale, le sue offerte migliori di qualsiasi genere che possano spaziare tra turistico-culturale, agricolo-gastronomico, naturalistico-sportivo, votivo-processionale, etc. A nessuno sfuggirà, quindi, che la "perla" di questa miriade di possibili siti, a cui il "Parco delle Mura“ sarà collegato, dovrà essere il "Parco dei Colli Euganei". Evidentemente ciascuno di noi, e soprattutto dei nostri visitatori e ospiti, penserà alla sicurezza. Non sarebbe, infatti, certamente piacevole essere caricati da una mandria di cinghiali, erta a difesa della propria nidiata, ma neppure contornati dal tiro di cacciatori o arrotati da veicoli vari che infestano ogni sentiero euganeo, o rischiare d'essere intossicati da cibi inquinati da pesticidi provenienti da zone attigue e non protette, o da altre minacce più o meno latenti provenienti da un parco geopardizzato in piccole macchie sparse su un territorio eterogeneo che fin'ora, grazie al Cielo, è ancora culturalmente e naturalmente omogeneo. Quindi per questi motivi è necessario pensare molto bene a che provvedimenti assumere per questo ecosistema fragile, delicato, complesso, ma elegantissimo, perché , queste "isole senza mar" possano essere condivise in modo intelligente, utile ed ecologicamente corretto, secondo i requisiti per entrare nel Progetto internazionale "Man & Biosphere", anche con i futuri frequentatori del "Parco delle Mura”.
Comitato Mura di Padova
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