6 maggio 2010 - La stampa locale padovana del 5 maggio ha annunciato l'avvio di lavori di manutenzione al bastione Santa Croce.
Accogliamo con favore l'esecuzione di opere manutentive delle mura cittadine che da sempre chiediamo diventino regolari e programmate.
Al termine del recente (da novembre 2009 a inizio maggio 2010) uso del bastione come discoteca-pizzeria riproponiamo qui alcune considerazioni già fatte nei mesi scorsi (Vedi le note del 4 dicembre 2009, del 27 dicembre 2009 e del 10 marzo 2010) aggiornandole con nuovi elementi.
Secondo dichiarazioni degli stessi organizzatori del locale ospitato nel bastione, durante il periodo di apertura questo sarebbe stato frequentato da circa 50000 persone. Il locale notturno risulta essere stato aperto, in un primo periodo, dal 19 novembre al 20 dicembre 2009 ed in seguito dal 13 gennaio al 1 maggio 2010 (pur con concessione in scadenza il 20 aprile). Dato che la struttura risultava aperta dal mercoledì al sabato, considerando i periodi di apertura, si ottengono 82 serate utili; 50000 utenti distribuiti per 82 giornate portano ad una media di circa 609 persone a serata. In un censimento di sale e spazi comunali disponibili, al bastione Santa Croce è stata attribuita una capienza di 200 persone che risulta quindi essere stata ampiamente superata durante l'ultimo periodo.
Più di molti calcoli, alcune immagini che qui riportiamo (estratte da facebook) dimostrano il livello di affollamento raggiunto in certi momenti.
Ci chiediamo se questi spazi, utilizzati con questi numeri, si possano ritenere sicuri sia per l'incolumità delle persone che per la conservazione del bastione stesso. Uno spazio monumentale di questo tipo non ci pare adatto ad ospitare un'attività di così grande impatto; il bastione deve essere vissuto ed utilizzato, lo si è sempre detto, attraverso iniziative compatibili con la sua conservazione e che ne permettano la comprensione storico-architettonica oltre che le condizioni di sicurezza (sempre rifacendoci a facebook gli spazi interni del bastione sono indicati come "grotte delle mura" da alcuni e come strutture trecentesche, invece che cinquecentesche, da altri).
In questo senso si vuole ribadire la diversa considerazione del progetto culturale ospitato, da alcuni anni, nei medesimi spazi durante il periodo estivo e noto alla città come "Giardini Sospesi" che per gestione degli spazi, livello di affollamento e proposta di teatro e musica ci pare un'esperienza di gestione (seppur sempre migliorabile) decisamente più auspicabile e compatibile con la tutela e la valorizzazione del luogo.
Sempre secondo la stampa, la gestione invernale del bastione Santa Croce si trasferirà durante l'estate nel vicino giardino Appiani, denominazione con cui oggi si identifica l'unico tratto superstite del terrapieno delle mura cinquecentesche e dove si trovano gli ex padiglioni all'aperto della scuola Aita. Questo trasferimento merita alcune considerazioni. Il luogo pare già più adatto per il tipo di attività purchè sia rispettata l'integrità del terrapieno e dei padiglioni. Ci lascia invece dubbiosi la "gestione del territorio" ossia la compresenza di due attività di richiamo serale (pur con tutte le notevoli differenze di cui sopra) in luoghi comunque così ravvicinati in particolar modo speriamo che si adottino gli opportuni provvedimenti per evitare che gli spettacoli teatrali nelle parti scoperte del bastione possano soffrire di problemi acustici di eccessiva vicinanza.
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