NON SOLO MURA
Visite, conferenze. incontro "fuori tema"
per i soci del Comitato Mura
Le conferenze si tengono
il sabato pomeriggio, alle 17:00, all'Aula 1914, in via Raggio di Sole 2
ingresso in sala consentito fino a esaurimento dei posti disponibili
Eventuali luoghi e orari diversi sono evidenziati accanto alla data
PROGRAMMA INVERNO 2019
Riprende l'abituale ciclo di conferenze, incontri, presentazioni e visite guidate a tema libero. Qui di seguito i primi quattro appuntamenti, cui ne seguiranno altri per tutto il mese di febbraio e fino ainizio marzo
- sabato 19 gennaio 2019 - ore 16:00 - Centro San Gaetano, via Altinate 71
(ritrovo all'ingresso della mostra, al primo piano)
“Tavoli di Guerra e di Pace. Cent’anni dall’Armistizio”
visita alla mostra a cura di Vittorio Dal Piaz
ingresso gratuito, è gradita la prenotazione (via mail a Questo indirizzo email è protetto dagli spambots. È necessario abilitare JavaScript per vederlo. o telefono 3476145908)
Tavoli di guerra e di pace. 1918. Padova capitale al fronte da Caporetto a Villa Giusti ripropone l’ultimo, fondamentale anno di guerra e lo fa da dietro le quinte, conducendo il visitatore dentro le stanze del comando. Per un intero anno, dalla disfatta di Caporetto nell’autunno 1917 fino ai giorni dell’armistizio di Villa Giusti nel novembre 1918, Padova fu la capitale della guerra e della pace in Italia. Ospitò il Comando Supremo, che poi si trasferì ad Abano, e il re Vittorio Emanuele III si stabilì nei suoi dintorni. Dalla stazione di Padova passavano i soldati in marcia verso il fronte e a Padova tornavano i feriti, diretti ai molti ospedali disseminati in città, dove decine di migliaia furono salvati e curati grazie anche ai professori e ai giovanissimi medici appena usciti dalle sue aule universitarie.- sabato 26 gennaio 2019 - ore 17,00 - Aula 1914
Corsi d'acqua padovani e rischi idraulici
Pier Giovanni Zanetti
I corsi d’acqua che bagnano Padova e il suo territorio hanno spesso provocato nel corso del tempo gravissimi danni. Per scongiurare le temute alluvioni, che si verificavano con impressionante frequenza persino in centro città, sono stati messi in atto, in varie epoche, talvolta costosi interventi, purtroppo però senza eliminare del tutto tali rischi, a motivo non soltanto della nota complessità del sistema idraulico padovano, alimentato da due fiumi (Brenta e Bacchiglione), ma anche della cementificazione e dei mutamenti .- sabato 2 febbraio 2019 - ore 17,00 - Aula 1914
Novità per il patrimonio storico-artistico padovano nel deposito della Soprintendenza
Giulio Pietrobelli, con Franco Benucci
Durante la seconda guerra mondiale il patrimonio storico-artistico di Padova è interessato da perdite e distruzioni causate dai bombardamenti alleati. La Soprintendenza, tuttavia, era intervenuta sia a tutelare beni mobili e immobili durante le ostilità, sia a ricostruire in tempo di pace gli edifici feriti. Il deposito della Soprintendenza conserva ancora oggi un nutrito insieme di beni raccolti dalle macerie e poi non più ricollocati. Alcuni non sono di un particolare pregio, mentre altri rappresentano una significativa testimonianza di arte e storia della città; è questo il caso degli affreschi di Giusto de' Menabuoi un tempo nella chiesa di San Benedetto, di una frammentaria lunetta di Bartolomeo Bellano e di alcuni Rilievi gotici provenienti dalla chiesa degli Eremitani.
- sabato 9 febbraio 2019 - ore 17,00 - Aula 1914
Frammenti di città. Aree dismesse tra rinascita e cultura del progetto
a cura di Enrico Pietrogrande
presentano il volume con Enrico Pietrogrande e Alessandro Dalla Caneva
Il volume, dedicato al tema delle aree dismesse in contesto urbano considerate sia come occasioni per la ricucitura di tessuti incoerenti della città sia come strumenti per interrompere al di fuori il consumo di terreno vergine, si compone di tre contributi. Nel primo Alessandro Dalla Caneva rende conto dell’indagine che ha condotto presso il Dipartimento I.C.E.A. dell’Università di Padova nell’ambito dell’assegno di ricerca Aree dismesse nel centro storico di Padova. Strategie per una riqualificazione urbana sostenibile. Dalla Caneva ha calato nella concretezza del territorio padovano l’attività di indagine condotta da un gruppo di lavoro il cui soggetto di ricerca è costituito principalmente dal più vasto tema Nuova architettura e città storica. Enrico Pietrogrande, curatore del libro, ha cercato nel secondo contributo di dar conto degli esiti didattici raggiunti sull’argomento attraverso la presentazione di valutazioni e proposte progettuali sviluppate dagli studenti dello stesso dipartimento in sede di laboratorio di progettazione o di tesi di laurea. Infine Andreina Milan, ricercatrice dell’Università di Bologna, espone il caso torinese, riconducibile alle medesime problematiche, della cosiddetta Zona di Comando di Palazzo Reale.
- sabato 16 febbraio 2019 - ore 17,00 - Aula 1914
Palazzo della Dogana, palazzo del Consiglio: architetture duecentesche di Leonardo Zise detto il Bocaleca
Federico Polisca, Giacomo Bilotti, Andrea Ulandi
Un percorso e un confronto tra due architetture, una posta al suo confine di allora e l’altra realizzata nel cuore dell’abitato, che sono due frammenti sopravvissuti fino a noi della Padova del XIII secolo. Palazzi che rappresentano una testimonianza essenziale di una fase di rinnovamento edilizio e di espansione urbanistica della città. In un caso con certezza e nell’altro come attribuzione consolidata, gli edifici sono affiancabili anche per aver avuto il medesimo autore e per aver svolto importanti funzioni pubbliche nel centro abitato medievale. L’analisi dei documenti d’archivio e il confronto con l’esistente permetteranno di interpretare i numerosi segni che tempo e nuovi impieghi hanno lasciato su queste strutture.
- sabato 23 febbraio 2019 - ore 17,00 - Aula 1914
Il teatro anatomico dell'Università di Padova
Vittorio Dal Piaz
Primo teatro stabile, riservato esclusivamente all'anatomia, è stato inaugurato al Bo nell'inverno 1594, a perenne memoria dei trent'anni di insegnamento di Girolamo Fabrizi d'Acquapendente e ha chiuso la sua pluricentenaria attività nel 1872, quando la Facoltà medica si è trasferita nei pressi dell'Ospedale giustinianeo, utilizzando i locali dell'ex convento di S. Mattia. Oggetto di studi e di un restauro esemplare all'inizio degli anni ‘90, viene presentato l'intervento che era stato proposto allora.
- sabato 2 marzo 2019 -
PROGRAMMA DA DEFINIRE
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