(21 agosto 2013) - Ora che è -finalmente- definitiva la scelta politica di realizzare un nuovo polo sanitario fuori dal centro della città, è necessario che si apra un concreto dibattito sul futuro dell'area occupata dall'attuale ospedale.
Si tratta di un' area strategica per l'urbanistica della Padova del futuro , con potenzialità straordinarie: per la sua trasformazione sarà imprescindibile considerare il recupero di un considerevole tratto del sistema bastionato cinquecentesco. Infatti, l'intera area ospedaliera attuale, è attraversata dalle strutture della cinta muraria rinascimentale. Nel settore del policlinico e del monoblocco, dove ad un occhio distratto non sembrano presenti parti di questa struttura, permangono ancora oggi circa 280 metri della muraglia seppur solo nella parte inferiore dal profilo inclinato, così mutilata fin dall'inizio del Novecento; senza contare tutta la porzione (alcuni metri di altezza) oggi interrata, (per i rialzi dell'area di fossa conseguenti alle nuove costruzioni) ma integra e recuperabile insieme a possibili strutture ipogee sopravvissute. Nella zona ad est di via Giustiniani le antiche mura si presentano addirittura sostanzialmente integre in tutta la loro altezza (salvo sempre la parte oggi "nascosta" sotto terra) per uno sviluppo di oltre 400 metri. Qui sorge infatti il bastione Cornaro, il più imponente di tutto il sistema fortificato, opera del Sanmicheli, con le sue piazze basse ancora conservate e recuperabili seppur gravate dalle strutture delle attuali cliniche neurologiche. Un bastione su cui vige, è bene ricordarlo, un vincolo architettonico fin dal 1923. L' elemento storico principale e irrinunciabile di cui si dovrà tenere conto nella trasformazione post-ospedaliera dovrà essere quindi quello del corretto recupero della porzione di mura, intesa come sistema bastionato che comprenda quindi anche le zone della fossa e dei tracciati stradali originali, in un'ottica di ricucitura visiva e spaziale del circuito murario in modo da collegare le aree verdi del parco Treves e dell'ex Macello di via Cornaro. Senza tralasciare la riscoperta del tratto del canale di San Massimo che oggi scorre interrato sotto le cliniche. Elementi questi che vanno considerati sin da ora, per ripensare una vasta area del centro della città; anche da qui può partire il tanto atteso "Parco delle Mura".
Comitato Mura di Padova
(N.d.R.: il presente testo è un aggiornamento di un precedente articolo già apparso su questo sito nel 2011)
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