(7 settembre 2015) - Ci fa enorme piacere che il nuovo assessore ai Lavori Pubblici Paolo Botton abbia avuto l’idea di lanciare una pubblica sottoscrizione per finanziare il restauro e il riposizionamento dei resti del leone di San Marco del baluardo Santa Croce, che dal giorno del ritrovamento, avvenuto ormai venticinque anni fa, giacciono, più o meno abbandonati, all’interno del bastione.
E all’attenzione continua, discreta ma costante, del Comitato Mura e del GSP-CAI si deve in qualche misura la sopravvivenza fino a oggi dei resti del leone, sempre a rischio di “maltrattamenti”, anche involontari, durante l’uso, certo apprezzabile, del bastione come spazio teatrale o musicale, ma anche, come molti ricorderanno, come ritrovo notturno. Sollecitando in più occasioni la risistemazione dei pezzi in posizione meglio protetta e facendo costantemente presente la necessità che i resti, abbastanza consistenti da permettere la leggibilità della scultura, nonostante la mancanza di parti importanti, a cominciare dalla testa, fossero alla prima occasione ricollocati al loro posto, piuttosto che finire tristemente nei magazzini del Museo Civico, come sembrava dovesse avvenire.
Il Comitato Mura si stava già adoperando, nei limiti delle sue capacità, per cercare uno sponsor che si facesse carico dei costi, consistenti, ma in definitiva non eccessivi (circa trentanmila euro).
L'assessore Botton ha individuato una diversa via per cercare di raggiungere lo stesso obiettivo e confidiamo che la cosa vada a buon fine, grazie a enti o anche singoli cittadini particolarmente sensibili.
Sarebbe il felice coronamento di un ventennio di sforzi nostri e del GSP-CAI e un ottimo inizio per una collaborazione, già avviata con il suo predecessore Fabrizio Boron, che ci auguriamo prosegua proficuamente per tutto il lungo tragitto che ci attende sulla via del recupero delle mura.
Per i dettagli della formula di sponsorizzazione vi rimandiamo al relativo avviso pubblicato su padovanet.it, ma invitiamo quanti fossero interessati a offrire cifre inferiori a quella minima indicata nell'avviso (5.000 euro), a contattarci immediatamente: stiamo valutando come non disperdere possibili contributi più modesti di cittadini volonterosi.
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