Urbs Ipsa Moenia 2018
conferenze sulle fortificazioni, 10° ciclo
Il castello, la caserma
la porta, il baluardo
dal 9 novembre al 7 dicembre 2018
il venerdì, alle ore 17,00
Sala Anziani, Palazzo Moroni, via Municipio 1
INGRESSO LIBERO
fino a esaurimento dei posti disponibili (99)
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Se le quattro parole nel titolo dicono che l’attenzione del ciclo Urbs Ipsa Moenia, ormai alla sua decima edizione, è rivolta quest’anno a singoli casi specifici, assai diversi tra loro e accomunati semmai dall’appartenere, per differenti ragioni, all’attualità, le tre del sottotitolo riassumono la filosofia della nostra associazione.
Conoscenza, recupero e riuso sono fasi diverse del processo di “ritorno alla vita” di un edificio storico, ma non necessariamente distinte, in senso gerarchico o cronologico. Sfumano l’una nell’altra, sono necessarie l’una all’altra: senza un obiettivo di riuso, spesso non è possibile intraprendere una corretta campagna di ricerca, archeologica o d’archivio, perché non si possono reperire i fondi necessari; senza un’approfondita conoscenza del manufatto non si possono definire corrette modalità di recupero (restauro oppure conservazione, che sono cose notoriamente diverse; o magari un oculato dosaggio dei due); qualche forma di riuso può anche precedere il recupero e attuarsi mentre è in corso la ricerca (è il caso dei cantieri archeologici aperti, ma anche delle tante visite effettuate al castello carrarese negli anni scorsi, fra un cantiere e l’altro, che hanno permesso a migliaia di persone di vivere un’esperienza in futuro non ripetibile).
Obiettivo del ciclo è rendere esplicita questa dialettica fra esigenze della conoscenza, del recupero e del riuso, evitando di alimentare contrapposizioni di principio. Senza nascondere le possibili situazioni di conflitto che si possono verificare, ma evidenziando piuttosto come possano trasformarsi in opportunità, quando gli attori coinvolti siano all’altezza del compito.
Una scoperta importante sotto un pavimento o un intonaco può costringere a ripensare sia il progetto di restauro, mutandolo in operazione di conservazione, sia quello di riuso, rivoluzionandolo. Ma il “prodotto” finale potrà essere ancora più attraente, per la fruizione futura, di quanto inizialmente previsto. È il caso del castello.
Tener conto e valorizzare la presenza di tracce storiche rilevanti all’interno di aree pesantemente ma non ancora completamente devastate, come quella dell’Ospedale, che include il più grande bastione della città, un lungo tratto di mura e molto altro, potrebbe servire perfino a... curare meglio (mens sana in corpore sano si può invertire!).
Discorso analogo per le caserme, vasti spazi che non sono spazi vuoti, da riempire in modo indifferente, ma brani di storia della città, da ricucire, rispettando al contempo le esigenze della città moderna e le ragioni della città storica. Al di là dei pur necessari vincoli. Intelligenza, lungimiranza, cultura dovrebbero essere i veri vincoli.
Programma
venerdì 9 novembre
IL CASTELLO CARRARESE, studio e ricerca
Stefano Tuzzato
Lusso e funzionalità al castello carrarese. Qualche esempio dai dati archeologici
Zuleika Murat (Università di Padova, DBC)
La cappella del castello e la città
Valentina Baradel (Università di Padova, DBC)
Le decorazioni del castello, presupposti e obiettivi di una ricerca
venerdì 16 novembre
IL CASTELLO CARRARESE, recupero e riuso
Stefano Benvegnù (Comune di Padova) / Stefano Gris
Arte contemporanea nel castello: il progetto per l’ala sud
Edi Pezzetta (Soprintendenza Archeologia, Belle Arti e Paesaggio per l’area metropolitana di VE e le province di BL, PD e TV)
Il problema della fruizione: quali interventi sulle ali est e nord?
Andrea Colasio (Comune di Padova, Assessore alla Cultura)
Il futuro del castello di Padova è iniziato
venerdì 23 novembre
LA PORTA MOLINO, LA CASERMA PIAVE
Adriano Verdi
Porta Molino: un caso di studio, un nodo da sciogliere
Gabriella Russo
Porta Molino: rilievo e analisi stratigrafica
Giovanna Valenzano (Università di Padova, prorettrice al patrimonio artistico, musei e biblioteche)
Il recupero della memoria urbana: dal convento di Sant’Agostino alla caserma Piave
venerdì 30 novembre
LE CASERME E LA CITTÀ: Il CASO PRANDINA
Angiolo LenciIl presidio della città: gli insediamenti militari dai Carraresi all’Unità
Vittorio Dal Piaz
Prandina: da monastero a caserma. Quale futuro?
venerdì 7 dicembre
IL BALUARDO CORNARO E LE MURA DELL’OSPEDALE
Andrea Ulandi / Vittorio Dal Piaz
Da opera militare a struttura per la sanità
Ugo Fadini
Le mura violate, il contesto negato. Qualche indicazione per salvare il salvabile
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