(28 agosto 2017) - Negli scorsi mesi l’attività del Comitato Mura ha toccato livelli di impegno difficili da sostenere, per un’associazione come la nostra. Ne ha risentito la tempestività nell’informarvi su quanto si è mosso intorno alle mura. La fine della pausa estiva è l’occasione per ricapitolare alcune notizie, più o meno importanti, che non vi abbiamo ancora dato, prima che invecchino troppo...
Nuova Amministrazione e Parco delle MuraL’obiettivo che da sempre ci siamo prefissi è quello di porre le mura, intese nel senso più ampio, ossia non “il muro”, ma l’insieme delle opere che un tempo costituivano il sistema bastionato,compresi quindi fiume e canali, fosse, terrapieni, anche rimossi, strade di circonvallazione e via dicendo, al centro del dibattito sul futuro, urbanistico, culturale, turistico, civile della città. Senza distinzioni di colore politico, visto che il progetto richiederà l’impegno concorde di diverse Amministrazioni successive, verosimilmente di diverso orientamento. Ebbene, per la prima volta tutti i candidati alle elezioni dello scorso giugno indicavano in qualche modo il recupero delle mura come un obiettivo. E i due contendenti principali, quelli arrivati al ballottaggio, lo facevano in modo esplicito, con impegni precisi.
Nei programmi della coalizione vincente, come di quella uscente, il Parco delle Mura e delle Acque non è solo uno dei tanti progetti. Gode anzi di uno status particolare, visto che è esplicitamente citato fra le deleghe conferite dal sindaco all’assessore Andrea Micalizzi. Con il quale abbiamo avuto già alcuni positivi contatti e l’assicurazione, innanzitutto, che i progetti avviati dalla precedente Amministrazione verranno portati a termine. Confidiamo che il lavoro proceda poi con nuovi stanziamenti per successivi, ulteriori interventi e che venga anche corretto quello che consideriamo un difetto di impostazione, ossia la mancanza di un progetto quadro che indichi almeno alcune linee guida che tutti i progettisti debbano seguire, senza affidarsi al gusto e alle inclinazioni individuali, che possono portare a risultati anche molto diversi per qualità e intenzioni, come già è avvenuto in passato.
Anche il Museo Multimediale delle Mura sembra possa avere un ruolo strategico all’interno del più ampio progetto del Parco.
Il restauro del torrione dell’Arena
La più evidente fra le dimenticanze, perché riguarda un lavoro portato a termine sotto gli occhi di tutti, riguarda il restauro del paramento esterno del torrione dell’Arena, portato a termine fra ottobre 2016 e maggio 2017. Ribadiamo, solo del paramento esterno, ma comunque un lavoro necessario e atteso da tempo, che andrà a integrarsi con l’imminente restauro delle cortine adiacenti (vedi oltre).
L’intervento non ha modificato sostanzialmente l’aspetto del torrione, già interessato da estesi lavori di ricostruzione dopo l’ultima guerra, quando la porzione occidentale fu danneggiata dall’esplosione di una bomba: l’esplosione comportò anche la mutilazione del leone, che, ironia della sorte, era l’unico ad essere emerso quasi integro dal fango del fossato ai piedi del baluardo Savonarola. Non è infatti l’originario leone del torrione dell’Arena, del cui destino nulla sappiamo, ma fu posto qui per decisione della Soprintendenza di allora, come abbiamo documentato. Per questa ragione si è scelto di ricollocarlo un po’ come un reperto in un museo archeologico, anche se non ci soddisfa troppo la scelta di incastonarlo nel paramento ricostruito, anziché collocarlo su dei supporti metallici; scelta forse determinata anche da questioni di costo.
I sotterranei del torrione dell’Arena
È proseguita ai primi di aprile la ricerca dell’imbocco della galleria di accesso agli ambienti ipogei del torrione, iniziata a novembre 2016, come vi abbiamo riferito a suo tempo. L'igresso è stato infine localizzato, ma presenta nel tamponamento un manufatto idraulico otto-novecentesco. Le decisioni da prendere in merito richiedono un ripensamento e per il momento lo scavo è stato ricoperto, rimandando ulteriori ricerche a un momento successivo.
Il restauro delle cortine del settore nord-est
È il primo dei sei lotti per i quali la passata Amministrazione aveva pubblicato i bandi, il primo per il quale l’inizio dei lavori sia imminente, perché già affidato al vincitore, l’architetto Patrizia Valle, già autrice del restauro delle mura di Cittadella.
Riguarda il restauro delle cortine dall’Arena al torrione Venier (Portello nuovo). In pratica tutto il tratto di mura accompagnato dal Piovego. La progettazione è in corso, dopo una lunga fase di ricerca e verifica, che ha richiesto numerosi sondaggi archeologici, che hanno prodotto interessanti risultati e qualche novità, su cui ritorneremo. Nelle intenzioni dell’architetto, che abbiamo seguito nelle ricerche e alla quale abbiamo fornito ogni informazione utile in nostro possesso, il restauro dovrebbe anche riportare in luce, ove possibile, qualche tratto di cortina ancora esistente poco sotto il piano di calpestio attuale, in modo da ricreare un minimo di continuità, oggi difficile da percepire, in particolare nel tratto fra il ponte di Porciglia e via Loredan, con il ponte delle grade di Porciglia sul canale Santa Sofia, recentemente ritrovato e dove oggi le mura sono del tutto invisibili.
Sarebbe la realizzazione di quanto andiamo suggerendo da sempre. Non possiamo che... incrociare le dita!
Viale Codalunga
Mentre la realizzazione della rotonda ai piedi del cavalcavia Borgomagno è in corso, e permetterà di dare maggiore respiro al torrione della Gatta, eventualmente, in seguito, anche scavando un po’ il terreno che lo circonda, onde aumentarne l’altezza visibile, la buona notizia è che si sta riconsiderando il resto del progetto, nel senso che noi suggerivamo nell’articolo di luglio e prima ancora in quello di novembre 2015. Ossia creando uno spazio al centro del viale entro il quale riportare alla luce i resti della porta e del ponte cinquecentesco, o almeno segnalarli in qualche modo (qualche buona idea l’abbiamo, fra fantasia e realtà (aumentata...).
È previsto comunque un sondaggio archeologico, i risultati del quale potranno contribuire a una soluzione dignitosa e funzionale.
Porta Molino senz’auto
Davanti a porta Molino, come avevamo segnalato, tempo fa era comparsa una fila di cassonetti, lì spostati per errore, come si è poi saputo. Da qualche mese al loro posto sostava ormai stabilmente un’automobile, quasi sempre la stessa. Ora c’è una piccola transenna, che impedisce la sosta sia alle auto che ai cassonetti.
Che dire? Bene, è una soluzione. Non elegantissima, anzi, diciamolo, fastidiosa, ma obbligata, di fronte alla mancanza di senso civico di qualcuno.
Una piccola, amara vittoria dei cittadini responsabili e dell’Amministrazione, dimostratasi a sua volta sensibile, ma una sconfitta per la cittadinanza nel suo insieme, incapace di rispettare il proprio patrimonio storico, senza bisogno di transenne e divieti...