(1 luglio 2012) - Martedì 26 giugno 2012, a Palazzo Moroni, sono stati presentati al pubblico i risultati dei primi tre anni di attività di Padova Sotterranea: le mura, il progetto di esplorazione e documentazione sistematica degli spazi ipogei della cinta bastionata cinquecentesca, promosso e condotto in partnership dal Comitato Mura di Padova e dal Gruppo Speleologico Padovano CAI.
Il progetto, che gode del sostegno dell’Assessorato ai Lavori Pubblici e all’Edilizia Monumentale (l’assessore Luisa Boldrin ha partecipato alla presentazione, assieme ai presidenti delle due associazioni, Angelo Soravia e Adriano Verdi, e ai due relatori, Fabio Bordignon e Adriano Menin) e si attua secondo un protocollo definito in accordo con il settore Edilizia Pubblica, ha preso avvio la vigilia di Natale del 2008 con una prima esplorazione del torrion Piccolo ed è stato presentato al pubbllico nel maggio 2009, in occasione della mostra sull’assedio del 1509.
Nel corso dei tre anni successivi sono stati ispezionati undici spazi sotterranei, alcuni dei quali per la prima volta, perlomeno in tempi recenti e, salvo un caso, mai in precedenza oggetto di un accurato rilievo.
La ricerca, che si appoggia interamente sul lavoro volontario dei membri delle due associazioni e non comporta quindi oneri per l’Amministrazione Pubblica, salvo che per eventuali opere di scavo che si redessero necessari, ha riguardato inizialmente piccole esplorazioni di luoghi accessibili con relativa facilità, ma ha subìto un’accelerazione fra 2011 e 2012, portando a inedite scoperte, come la grande casamatta e gli altri locali sotto porta Ognissanti al Portello e le straordinarie strutture interne del torrione dell’Arena, che si temevano perdute, o almeno fortemente compromesse, e che si sono invece rivelate ancora in perfette condizioni, anche se semi-sommersi da strato di acqua e fango.
Proprio lo stato di conservazione di queste due strutture, e la concreta possibilità di liberarle dal fango e dall’acqua che le invadono, e di renderle quindi fruibili in un prossimo futuro anche al pubblico, hanno spinto le due associazioni, ottenuto l’assenso dell’assessore competente Luisa Boldrin e registrato l’interesse personale del sindaco Flavio Zanonato, a portare a conoscenza del pubblico più vasto i risultati della ricerca. E, con l’occasione, ad offrire all’Amministrazione un progetto preliminare per lo svuotamento dall'acqua dei sotterranei del bastione dell’Arena, che, una volta resi accessibili, potrebbero costituire un ulteriore gioiello del diadema costituito dall’area Scrovegni-Arena-Musei Civici-Eremitani, un’area in cui in poche centinaia di metri quadrati è possibile ripercorrere due millenni di storia urbana e artistica della città.
Perché scopo finale della ricerca, come ha sottolineato Adriano Verdi, presidente del Comitato Mura, non è tanto, o almeno non solo, il rilevamento e la documentazione degli spazi ipogei ad uso degli studiosi, quanto la riconsegna di quegli spazi alla città e ai suoi cittadini, perché la storia urbana, anche nei suoi aspetti militari, è e deve essere loro patrimonio.
Perciò sono stati sollecitati alcuni semplici interventi, che rendano facilmente accessibili altri spazi, pur con le opportune precauzioni e limitazioni: come la collocazione di una nuova scala di accesso ai sotterranei del torrione Pontecorvo, in sostituzione di quella già esistente, in legno, marcita e ormai scomparsa, e di un’altra al torrione Venier, che permetta la discesa alla galleria del soccorso nord del Castelnuovo.
Significativo anche da questo punto di vista il caso di porta Ognissanti (o Portello), dove l’interesse è accresciuto dal fatto che si tratta, almeno allo stato delle conoscenze, dell’unica porta padovana dotata di cannoniere a filo d’acqua (oggi semi sommerse). Per le due associazioni si è trattato di un caso singolare di collaborazione in corso d’opera con l'amministrazione, nel senso che dei lavori destinati al semplice rifacimento della pavimentazione e alla sistemazione di nuove protezioni interne si sono trasformati, per sollecitazione delle due associazioni e grazie alla disponibilità del Settore Edilizia e dell’Assessore, in un cantiere di ricerca, molto più ampio di quanto inizialmente previsto, che ha permesso (fra molto altro, di cui si dirà in altra sede) la scoperta degli spazi sotterranei e successivamente della scala di accesso agli stessi.
La limitatezza dei fondi a disposizione ha per ora impedito il passo successivo, ovvero lo svuotamento dei locali ipogei dal fango e la loro impermeabilizzazione e predisposizione per l’accesso del pubblico (finora solo gli speleologi si sono potuti calare all’interno dei locali), ma la sistemazione della pavimentazione della porta è stata studiata in modo che quelle operazioni possano essere intraprese non appena ottenuti nuovi fondi, senza dover riaprire scavi o rovinare lavori già eseguiti, evitando quindi ulteriori costi non necessari.
Un ottimo esempio, crediamo, di fattiva collaborazione secondo il principio di sussidiarietà, spesso invocato a sproposito, per attuare iniziative senza controllo: le associazioni hanno proposto e stimolato, mettendo a disposizione molte ore di lavoro gratuito, mentre l'amministrazione ha ascoltato e risposto positivamente alle sollecitazioni.
In questa prima presentazione pubblica sono stati illustrate sommariamente tutte le esplorazioni finora compiute. I risultati delle più importanti saranno illustrati nel corso del terzo ciclo di conferenze Urbs Ipsa Moenia, che si svolgerà fra ottobre e novembre 2012.
Questa fase di comunicazione al pubblico non costituisce però la conclusione del progetto, che proseguirà nei prossimi anni, sempre con le mura come obiettivo, prima di estendersi ad altri spazi sotterranei. Quasi esauriti i luoghi di relativamente facile accesso, rimangono quelli la cui esistenza è accertata ma l’accesso più problematico e quelli di cui la sopravvivenza è possibile ma non certa. Il progetto si potrà dire concluso solo quando tutti gli ambienti grandi e piccoli interni al circuito delle mura saranno stati individuati e rilevati.
Gli spazi ipogei visitati e rilevati fino ad ora (giugno 2012):
(clicca qui per vedere lo slideshow della presentazione)
Casamatta e galleria del Bastion Piccolo
Casematte del Bastione dell’Arena
Casamatta della cortina sud del Bastione Alicorno
Casamatta della cortina ovest del Bastione Alicorno
Sotterraneo di Porta Portello
Casamatta della cannoniera sud presso Porta San Giovanni
Casematte del Bastione Pontecorvo
Casamatta del bastione Venier e “soccorso” nord del Castelnuovo
Sortita presso il cavaliere di barriera Trento
Cannoniere del Bastione Savonarola
Condotto di scolo (inattivo) dell’ex macello comunale