La seconda cerchia di mura medievali di Padova (che cingeva l'area evidenziata in ocra sulla pianta del Dotto qui a destra) è quella per la quale sono più incerti i tempi di realizzazione, che va collocata, in fasi successive, fra la fine del dominio di Ezzelino III da Romano (1256) e la signoria di Ubertino da Carrara (✝1345).
Già all'epoca della cacciata del tiranno in effetti le fonti parlano di spaldi già esistenti a protezione dei borghi esterno orientali. E terrapieni sembra siano stati innalzati anche a ovest e a nord, proprio per impedire il ritorno di Ezzelino. Nei decenni successivi furono poi sostituiti da mura vere e proprie, sempre in fasi successive e forse anche con ricostruzioni o spostamenti. Ma si pò ritenere che già entro la conclusione del periodo del cosiddetto secondo comune, quello di maggiore floridezza di Padova, la seconda cerchia fosse ormai completa, anche se non sono da escludere ulteriori lavori di consolidamento o rettifica.
A metà del XIV secolo la situazione si era comunque stabilizzata e la seconda cerchia si mostrava ormai completa, circondando per intero la prima, alla quale era anche collegata a nord con il cosiddetto ramo Contarini, mentre a sud ovest, nei pressi del castello, il collegamento era costituito dall'area della cittadella (oggi piazzetta Delia), come mostrano sia le carte quattrocentesche del Maggi e dello Squarcione, sia quella seicentesca di Vincenzo Dotto.
Quasi nulla ne rimane oggi: forse un tratto di muro che si nota lungo via Dimesse, all'interno della proprietà del monastero, e quasi certamente un breve tratto, solo della parte basamentale, sotto l'edifico (casa Breda) all'angolo fra via Altinate e via San Mattia, allineato con quest'ultima. I tratti che andarono successivamente a far parte della terza cerchia furono abbattuti quando questa fu sostituita dalla nuova cinta bastionata veneziana, mentre quelli rimasti all'interno della città (lungo il canale delle Acquette e il Prato della Valle fino a Sant'Antonio e lungo il canale di Santa Sofia) furono progressivamente demoliti avendo perso ogni funzione militare. Non è da escludere che i materiali di demolizione anche di questi tratti siano stati utilizzati per la costruzione del sistema bastionato.
Ulteriori notizie sulle mura della cerchia intermedia nel relativo capitolo della Storia in breve
Per una trattazione ampia e dettagliata delle mura medievali nel loro complesso:
- Le Muraglie vecchie di Padova, di Adriano Verdi (tratto da I luoghi dei Carraresi, a cura di Davide Banzato e Francesca d'Arcais. Canova, Treviso 2006)
Per una ricognizione fotografica dettagliata dell'esistente (al 1987):
- Le mura ritrovate. Fortificazioni di Padova in età comunale e carrarese, a cura di Adriano Verdi, Panda Edizioni, Padova 1987 e 1989