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La terza cerchia di mura medievali, quella che ha dato a Padova la sua caratteristica forma a triangolo, poi sostanzialmente conservata dal sistema bastionato cinquecentesco, fu completata durante la signoria di Francesco il Vecchio da Carrara, probabilmente negli anni Settanta, all'epoca della ristrutturazione del castello.

Questa ultima cinta esterna, un po' impropriamente denominata terza cerchia, era in realtà costituita da ampi tratti dalla seconda, forse rimaneggiati, con l'aggiunta delle nuove mura a sud intorno a borgo Santa Croce e a est fino a borgo Ognissanti. Si trattava anche in questo caso di un completamento, più che di una costruzione interamente ex novo, dato che già in precedenza i signori carraresi, e prima ancora Cangrande della Scala, avevano provveduto a fortificare perlomeno l'area di Ognissanti, dove era il porto fluviale.

L'intera cerchia fu demolita nella prima metà del Cinquecento per lasciare posto alla nuova cinta bastionata veneziana, che peraltro ne seguiva a grandi linee l'andamento e ne riutilizzava il materiale di demolizione.

Ne rimangono oggi solo poche tracce incerte, come il breve tratto di muro venuto alla luce in piazzale Savonarola durante la realizzazione della rotonda viaria, quello superstite nell'area dell'obitorio a Ognissanti e pochi resti, in questo caso più certi, del recinto della porta saracinesca (da non confondere con l'omonima porta della cinta cinquecentesca). Il tratto più consistente e che ha fornito i dati più importanti, è quello intercettato negli anni Novanta al centro di viale della Rotonda, durante lavori per la posa di sottoservizi. Lo scavo ha portato alla luce tracce delle fondazioni di un lungo tratto di muro, orientato nella stessa direzione ma più interno rispetto alle successive mura rinascimentali, con almeno tre torri e forse una porta. Purtroppo i ritrovamenti non sono più visibili, ma sono stati rilevati dalla Soprintendenza e documentati (vedi le indicazioni bibliografiche a fine pagina).

Ricordiamo che di epoca carrarese sono anche altre strutture difensive di cui restano alcune tracce anche rilevanti, oltre naturalmente al castello e alla reggia. Si tratta della torre-porta, detta di San Michele, e di un tratto di muro di cinta della cittadella vecchia (oggi piazzetta Delia); e della torre del Soccorso (nota popolarmente anche come torre del Boia o del Diavolo), con il recinto del Soccorso.

Ulteriori notizie sulle mura carraresi nel relativo capitolo della Storia in breve.

Per il castello e la reggia seguire le relative voci del menu a sinistra

Per una trattazione ampia e dettagliata delle mura medievali nel loro complesso:
- Le Muraglie vecchie di Padova
, di Adriano Verdi (tratto da I luoghi dei Carraresi, a cura di Davide Banzato e Francesca d'Arcais. Canova, Treviso 2006)

Per una ricognizione fotografica dettagliata dell'esistente (al 1987):
- Le mura ritrovate.
Fortificazioni di Padova in età comunale e carrarese, a cura di Adriano Verdi, Panda Edizioni, Padova 1987 e 1989

Per gli scavi in viale della Rotonda:
- Nuovi dati sullo sviluppo della forma urbana di Padova fra VI e XVI secol
o, Andrea Moneti e Antonio Draghi in Bollettino del Museo Civico di Padova LXXXII, 1993, p. 61-82