Il Parco delle Mura e delle Acque

di Padova

 


 

Il Parco delle Mura

ULTIME NOTIZIE e ATTIVITÀ IN CORSO

 

Si è concluso il 5 aprile 2019 il ciclo di sei giornate di studio, iniziato il 1 marzo, su

Il PARCO DELLE MURA di PADOVA e del VENETO CENTRALE

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Il Parco delle MuraVerso un Parco delle Mura e delle Acque

 

 

LE MURA, RISORSA CULTURALE E URBANISTICA

L'idea che le mura cinquecentesche di Padova, il più esteso sistema bastionato rinascimentale giunto fino ai nostri giorni in Europa, il primo realizzato a difesa di una grande città di pianura, costituisca una enorme risorsa culturale da valorizzare (in tutti i sensi) e al tempo stesso un'occasione e un motore di rigenerazione urbana, non è nuova. Ne aveva colto l'importanza già Luigi Piccinato, che nel PRG di Padova ne aveva fatto un anello verde attorno al centro storico.

 

Studio Sistema Bastionato 1986, tavola H1

IL PRIMO STUDIO

Nel 1986 il Comitato Mura, su commissione del Quartiere 1, realizzava un primo studio sistematico, che individuava con precisione opportunità ed elementi di criticità.
A quell'idea l'associazione ha continuato a lavorare, alternando periodi di grandi speranze, fra fine anni Ottanta e primi Novanta, ad altri di sgomento, per la difficoltà, apparentemente insuperabile, di far comprendere alle diverse amministrazioni la necessità di guardare alla cinta bastionata come a un tutto unico e non a una serie di singoli episodi, superando la logica del periodico restauro a fini di pura conservazione. L'idea di un Parco delle Mura si faceva però ugualmente strada, in anni recenti anche grazie al lavoro di docenti e studenti dello IUAV di Venezia, supportato dall'associazione.

- Il Sistema Bastionato di Padova (studio 1986)

- Progetti IUAV per il Parco delle Mura di Padova (2009-2013)

 

tav 5

LA SVOLTA: IL PROGETTO "PARCO DELLE MURA"

Nel giugno 2014, in occasione delle elezioni amministrative, con una lettera aperta ai candidati sindaci l'associazione riproponeva con forza il tema, che veniva raccolto dall'amministrazione Bitonci, uscita vincitrice dalla consultazione. Nel settembre dello stesso anno, rispondendo alla richiesta, da parte del Settore edilizia pubblica del Comune, di fornire indicazioni e suggerimenti per il restauro e la valorizzazione delle mura, presentava un ben più articolato progetto complessivo, o, per meglio dire, un piano di indirizzo, nella convinzione che il semplice restauro non sia sufficiente a garantire la effettiva sopravvivenza di un monumento di tanto grande estensione, così articolato e di tale impatto sull’organizzazione urbanistica della città. Il Progetto, successivamente acquisito dall’Amministrazione, ha costituito la base del progetto preliminare che è servito a ottenere una prima tranche di finanziamenti per il restauro di un tratto considerevole della cinta.

- Lettera aperta al futuro sindaco di Padova (8 giugno 2014)

- Il Parco delle Mura. Progetto di valorizzazione turistica e culturale (2014)

 

tav 4 settore 3

IL PROGETTO NON SI FERMA

Il cambio di amministrazione del 2017 fortunatamente non ha interrotto il processo. Con soddisfazione abbiamo anzi registrato il fatto che tutte le principali liste che si sono presentate alle nuove elezioni, alle quali avevamo tempestivamente indirizzato un nuovo appello, avevano l'attenzione alle mura fra i loro obiettivi, sia pure con diversa enfasi. Fatto quanto mai importante, perché è chiaro a tutti che un progetto del genere richiederà il lavoro costante e convinto di più amministrazioni e non può quindi avere una colorazione politica. La necessità di valorizzare le mura, restaurandole e realizzando un Parco delle Mura, sembra essere ormai un dato acquisito. Anche se ancora non ne viene percepita la effettiva portata a livello urbanistico, come occasione di rigenerazione dell'intera città.

- Il Parco delle Mura e delle Acque, una risorsa per lo sviluppo della città (lettera aperta ai candidati, 17 gennaio 2017)

 

I sette livelli

L'ORIZZONTE SI AMPLIA

Negli ultimi tre anni il Comitato Mura ha ulteriormente approfondito il tema del parco, subito rinominato Parco delle Mura e delle Acque, dato lo stretto legame esistente fra queste ultime e il sistema delle antiche difese, medievali e rinascimentali. Anche e soprattutto in un'ottica di creazione di percorsi intorno, dentro, sopra, sotto le mura, a piedi, in bicicletta, in barca. Con valenze storico-culturali, architettoniche, paesaggistiche, naturalistiche, artistiche (arti visive e performative). Percorsi da dotare di una adeguata rete di infrastrutture ricettive. Un'idea che, grazie alla collaborazione di un gruppo di giovani professionisti che si sono avvicinati al Comitato Mura e di altre associazioni (Amissi del Piovego, Gruppo Speleologico Padovano CAI), ha portato alla individuazione di sette livelli di offerta, sette circuiti sovrapposti, da sviluppare in parallelo.
L'orizzonte si è poi ulteriormente allargato, arrivando a immaginare il Parco delle Mura e delle Acque di Padova come fulcro e snodo di una rete di percorsi di turismo dolce (a piedi, in bicicletta, in barca) già in parte esistenti, su scala regionale, con possibili e relativamente facili collegamenti con i paesi confinanti, più avanzati del nostro in questo campo. Con ovvie conseguenze di grande portata per i flussi turistici e quindi l'economia della città e dei comuni del territorio.
Tutte le proposte sono state presentate, direttamente o in occasione di incontri e convegni pubblici, a Comuni, Provincia, Regione, Camera di Commercio e altri
referenti istituzionali.

- Un progetto di infrastrutture verdi lungo i percorsi fluviali e storico culturali (Flormart 21 settembre 2016)

- Urbs Ipsa Moenia. Mura rinascimentali: oltre il restauro. Gestione, manutenzione, rivalutazione (novembre 2016)

- Il Parco delle Mura e delle Acque. Nuova urbanistica e turismo sostenibili per Padova e il suo territorio (10 novembre 2017)

- Urbs Ipsa Moenia. Mura di Padova: da problema a risorsa (novembre-dicembre 2017)

 

MMM

UN MUSEO PER LE MURA

Fra 2016 e 2017 arrivava alla sua logica conclusione un processo avviato qualche anno prima in seno all'associazione, attraverso esperienze di collaborazione con gruppi teatrali e artisti, che aveva l'obiettivo di individuare nuove forme di comunicazione dei contenuti storici, che costituiscono una delle valenze di fondo delle mura. L'esito finale di questa ricerca si è concretizzato nel Museo Multimediale delle Mura, una sperimentazione che ha dimostrato come le mura possano "parlare", presentandosi al visitatore come un monumento vivo. L'idea che una struttura non invasiva, quasi immateriale, fatta soltanto di immagini e parole, che non fa neppure uso di schermi, sperimentata finora in tre luoghi, ma facilmente estensibile a tutta la cerchia di undici chilometri, ha riscosso un forte interesse da parte sia dell'amministrazione Bitonci, sia di quella Giordani, con buone prospettive di concretizzarsi in una struttura permanente, formando uno dei sette percorsi di cui si è detto.
Alla sperimentazione del MMM faceva seguito fra 2017 e 2018 il progetto PAMU (PArco Multimediale delle MUra di Padova), promosso da Università IUAV di Venezia assieme a due dipartimenti dell'Università di Padova, cui anche il Comitato Mura ha partecipato, che ha prodotto ulteriori materiali multimediali, anche in realtà aumentata, da implementare, assieme a quelli del MMM nella futura struttura permanente.

- Il Museo Multimediale delle Mura (2016-2017)

- Il progetto PAMU (2018)

 

pediatria

INCERTEZZE E PASSI FALSI

Purtroppo, parallelamente a una nuova attenzione manifestata pubblicamente dalle diverse Amministrazioni e da tutte le forze politiche, le mura sono ancora oggetto di operazioni che vanno in senso opposto a quello che il progetto del Parco delle Mura e delle Acque richiederebbe. Il caso del nuovo edificio di Pediatria è sintomatico di una schizofrenia difficile da combattere. Che testimonia come non siano ancora state davvero comprese la valenza e la portata del Parco, che forse, per molti, è ancora nient'altro che una serie di giardini negli "spazi di risulta", lasciati liberi non solo dalle costruzioni già presenti, ma anche da quelle che altre necessità "impongono". Con al centro le mura, monumento "inutile", ma da conservare per dovere civile...
Non è ancora a tutti chiaro che realizzare il Parco delle Mura e delle Acque non vuol dire semplicemente conservare un monumento storico, o salvare qualche metro quadrato di verde, significa ridare un senso e una forma a questa sgangherata città.

- Lettera aperta - Padova: la nuova pediatria e il futuro della città (6 aprile 2018)

 

contesto

LO STATO DELL'ARTE

Mentre proseguono i contatti costanti con l'amministrazione comunale e in particolare con l'assessore con delega al Parco delle Mura, per la definizione di una strategia di intervento che, oltre a far progredire il progetto, impedisca che si ripetano incidenti di percorso come quello appena ricordato, l'associazione, e in particolare il gruppo di giovani professionisti di cui si è detto, è impegnata nello sviluppo del piano 7-layer (sette livelli) e in particolare nella progettazione preliminare dei primi tre "hub", portali di connessione fra città e territorio per il turismo dolce in tutte le sue forme, individuati nelle aree del bastione Impossibile, del Castelnuovo (golena San Massimo) e del torrione Alicorno (ex Bagno Pubblico).
Nel contempo, si sta cercando di attivare, entro la fine del 2019, un primo step del museo multimediale, riunendo esperienze e materiali prodotti nelle esperienze del MMM 2016 e 2017 e del PAMU 2018, dando vita a una struttura permanente.
A fine 2018 il Comitato Mura ha infine ricevuto dal Comune di Padova l'incarico di affiancare Agenda21, mettendo a disposizione le proprie competenze, nel percorso partecipato di definizione del futuro dell'area dell'ex caserma Prandina, che costituisce uno snodo cruciale nell'articolazione del Parco delle Mura e delle Acque, del quale è parte integrante.

- Uno studio del Comitato Mura sull'area ex Prandina (14 gennaio 2019)

 

Il Parco delle Mura

UN PROGETTO DI RILEVANZA REGIONALE

Dal 1 marzo al 5 aprile 2019 il Comitato Mura ha promosso e organizzato, assieme all'Ordine degli Architetti di Padova, con la collaborazione di numerosi enti e associazioni e con il patrocinio di Regione, Provincia e Comune, un ciclo di sei giornate di studio, cui hanno partecipato qualificati esperti a livello nazionale, per illustrare e approfondire il significato e l'articolazione dei sette livelli di articolazione e fruizione del Parco delle Mura e delle Acque di Padova e del Veneto Centrale. Un titolo che rimarca la rilevanza territoriale, del progetto, che non è più visto soltanto come soluzione di problemi urbanistici, ambientali e culturali della città di Padova, ma ne fa lo snodo di una rete di percorsi e connessioni su scala extraprovinciale e di fatto regionale.

- Il Parco delle Mura e delle Acque di Padova e del Veneto Centrale (1 marzo -5 aprile 2019)

 

IL FUTURO DELLE MURA

Il futuro del Parco delle Mura e delle Acque è il futuro di Padova. "Le mura sono la città" (Isidoro di Siviglia, 560-636 d.C.).

 

(a cura di U. Fadini - ultimo aggiornamento 13 aprile 2019)

 

 

 

Da settembre 2021 il Museo Multimediale delle Mura diventa

una realtà permanente, un nuovo museo per la città

vai al sito www.muravivepadova.it

Scarica il pieghevole in pdf

 

un progetto con alle spalle una lunga storia...

MMM 2016

MMM 2017

 

LA SPERIMENTAZIONE

Nel biennio 2016-2017 il Comitato Mura, grazie al sostegno della Fondazione Cassa di Risparmio di Padova e Rovigo nell'ambito del bando Culturalmente, ha promosso e diretto la sperimentazione di un museo-non-museo delle mura, costruito dentro alle mura, non invasivo eppure spettacolare, costituito da una serie di installazioni con proiezioni dirette sulle pareti interne di porte e bastioni e da un'app per smartphone.Tre prime "stazioni" sono state allestite all'interno e intorno a porta Savonarola, il bastione Impossibile e l'area del Castelnuovo, la fortezza mai completata di Ognissanti.

 

UN MUSEO DIVERSO

Un museo diverso da ogni altro, non convenzionale, scientificamente accurato nei contenuti, ma divertente e coinvolgente, un'avventura nella storia, delle mura e della città, da estendere all’intera cerchia, che permetta di “scoprire” in modo diverso le mura di Padova, dando loro vita, lasciando che siano esse stesse a descriversi e raccontarsi, per bocca dei protagonisti delle vicende che le hanno coinvolte nel corso dei secoli, dall'evento traumatico della loro costruzione agli episodi più recenti, nobili (le scuole con aule all'aperto) o tragici (i bombardamenti nelle due guerre mondiali). Fino alla trascuratezza, ai riusi poco compatibili e rispettosi e infine la riscoperta di questi ultimi anni.

 

MMM al Castelnuovo

MMM a porta Savonarola

MMM a porta Savonarola

MMM al Castelnuovo

 

UNA FORMULA INDOVINATA

 

La formula ha riscosso un ottimo successo e unanimi consensi e l'Amministrazione comunale ha manifestato l'intenzione di rendere permanente la struttura, estendendola ad altri manufatti, nell'ambito del più vasto progetto che riguarda il Parco delle Mura e delle Acque di Padova.

Grazie all'interesse suscitato anche in ambito universitario dalla nostra sperimentazione, un gruppo di docenti dell'Università IUAV di Venezia e dei dipartimenti ICEA e DEI dell'Università di Padova ha promosso e realizzato un progetto finanziato con fondi europei FSE, denominato PAMU - Parco Multimediale delle Mura di Padova, che ha visto al lavoro per un anno, da luglio 2017 a giugno 2018, quattro assegnisti, con competenze diverse, supportati ciascuno da un'azienda di settore, e al quale anche il Comitato Mura ha dato il suo contributo, che ha prodotto materiali di alto contenuto tecnico-scientifico (rendering 3D diacronici, modelli in realtà virtuale), per la costruzione dei contenuti di tre ulteriori stazioni, di un sito web dedicato e di altri supporti tecnologici, che potranno integrarsi con quanto già realizzato dal Comitato Mura.

 

logo PAMU

rendering porta Codalunga

 

UN FUTURO PROMETTENTE

Il dialogo con l'Amministrazione Comunale di Padova ha portato infine all'impegno da parte dell'Assessorato al Parco delle Mura a dotare gli ambienti in cui sono state sperimentate le diverse installazioni delle apparecchiature necessarie perché la struttura possa a breve aprire al pubblico in forma stabile, mentre un primo contributo per la realizzazione dei contenuti è stato assegnato nel 2019 dall'Assessorato alla Cultura.

A fine 2019 il Comitato Mura parteciperà al bando Culturalmente 2020 con un progetto biennale che ha come obiettivo dichiarato, non più la sola sperimentazione, ma la realizzazione e l'apertura in forma stabile del parco-museo narrante multimediale distribuito inizialmente (2020) in quattro e successivamente (2021) in sette stazioni. Che verrà gestito interamente da personale volontario.
Un museo straordinario eppure a basso costo!

In una nuova forma e con una nuova immagine, con il contributo di tutti il MMM proseguirà dunque il suo cammino, con l'obiettivo di contribuire in modo decisivo alla valorizzazione della più estesa cinta muraria rinascimentale ancora esistente in Europa.


UN GRUPPO DI PARTNER ETEROGENEO

La sperimentazione è stata resa possibile dal sostegno della Fondazione Cassa di Risparmio di Padova e Rovigo nell'ambito del bando Culturalmente (2015 e 2016) e dalla disponibilità del Comune di Padova e in particolare dell'Assessorato alla Cultura e del Settore Edilizia Pubblica e ha coinvolto un eterogeneo gruppo di partner, formato in primo luogo da Tam Teatromusica, che ha progettato le presentazioni multimediali sulla base dei testi e dell'iconografia scritti e selezionati dal Comitato Mura, e dal Liceo Artistico A. Modigliani, i cui studenti hanno partecipato sia alla fase di elaborazione del progetto, sia alla gestione dell'apertura al pubblico. Nel corso dei due anni hanno partecipato al progetto anche il C.I.R.GEO. dell'Università di Padova, che ha effettuato rilevamenti con il laserscanner e realizzando modelli tridimensionali dei manufatti, Rosin 355, giovane startup informatica che ha realizzato l'app MMM Padova, Eggon, altra azienda informatica che ha costruito un'app per la visita autoguidata alla fortezza del Castelnuovo, Supernoia, giovane team di videomaker creativi e la Sezione di Padova di Italia Nostra


SETTEMBRE 2021: NASCE MURA VIVE

Grazie a un nuovo contributo della Fondazione Cariparo e a quelli del Comune di Padova, Settore LLPP, che ha dotato alcuni bastioni e porte delle necessarie apparecchiature, e del Settore Cultura, Manifestazioni, Musei e Biblioteche, il museo narrante multimediale rinasce in forma permanente, da subito con quattro stazioni, cui se ne aggiungeranno altre tre nel corso del 2022 o al termine dei lavori di restauro che interessano due delle strutture.

Partner principale rimane Tam Teatromusica, che ha curato le nuove installazioni narrative ambientali mentre nuovi partener tecnologici, Omniaweb, MZN Software, Audio Innova e il CSC dell'Università di Padova si sono aggiunti per la realizzazione del sito web, dell'app mobile di guida alla visita e di quella che ricrea porta Codalunga in realtà aumentata.

> vai al sito di MURA VIVE, per trovare tutte le informazioni sul nuovo museo, oppure scarica il pieghevole in pdf.

 

 

Qui di seguito i link a tutte le pagine in cui si parla del MMM 2016/2017, nelle diverse fasi della sua sperimentazione, e a tutti i materiali scaricabili.

 

MATERIALI

Museo Multimediale delle Mura, brochure illustrata (2016), pdf

in 20 pagine, tutto sul MMM: com'è nato, chi lo ha progettato, i possibili sviluppi futuri

 

PAGINE DEDICATE

Museo Multimediale delle Mura 2017


MMM (2017) pagina di presentazione
con immagini, manifesto e altri materiali scaricabili

MMM (2017) il MMM nei media
servizi filmati, blog, giornali online (selezione)

MMM (2017) pieghevole illustrato in pdf

 

Museo Multimediale delle Mura 2016

MMM (2016), un primo bilancio - (5 ottobre 2016)

con foto e servizio filmato

Inaugurato il MMM - (21 settembre 2016)
con foto e servizio filmato

MMM (2016) pagina di presentazione
con comunicati stampa, manifesto e volantino scaricabili

I laboratori presso il Liceo Artistico A. Modigliani
con filmato

 

PARTNER 2017

 

PARTNER 2016

 

(a cura di U. Fadini - ultimo aggiornamento 24 ottobre 2021)

Padova Sotterranea: le mura


Lo slideshow che trovate qui sotto, curato da Fabio Bordignon del Comitato Mura di Padova e Adriano Menin del Gruppo Speleologico Padovano CAI, è stato proiettato in occasione della presentazione pubblica del progetto Padova Sotterranea: le mura, il 26 giugno 2012 e illustra per la prima volta nel loro insieme tutte le esplorazioni fino ad ora condotte nell'ambito del progetto.

Le modalità secondo le quali il progetto si attua sono brevemente riassunte nella pagina dedicata alla presentazione della prima fase, tenutasi nel maggio 2009, mentre ai risultati acquisiti e agli sviluppi previsti e auspicati è dedicato un ampio reportage sulla presentazione del 26 giugno 2012.

 

{besps}padova_sotterranea_presentazione_2012{/besps}

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Laboratori 2016 al Liceo Artistico Statale A. Modigliani di Padova

 

Prima di concretizzarsi nella realizzazione sperimentale di due stazioni di un possibile, futuro museo permanente, il progetto Museo Multimediale delle Mura di Padova è stato l'occasione, per un gruppo di studenti del quarto e quinto anno del Liceo Artistico A. Modigliani, di mettere alla prova le competenze acquisite nel corso dei loro studi, partecipando al lavoro di ideazione dei contenuti e della struttura narrativa del museo.

Nel corso dei laboratori organizzati in accordo con gli insegnanti all'interno della scuola dal Comitato Mura, cui hanno collaborato il gruppo di ricerca Tam Teatromusica e lo sviluppatore di app per dispositivi mobili Romesh Singhabahu (Rosin355), gli studenti delle classi IV sez. AA e EF e V sez. FA hanno elaborato idee e proposte, producendo una grande quantità di elaborati grafici, che sono stati esposti nella storica Aula 1914, attigua al torrione Impossibile, durante l'apertura del Museo, dal 17 settembre al 2 ottobre 2016 e si possono vedere nel video presentato qui sotto, girato all'interno della scuola. Molte delle idee nate nel corso dei laboratori sono poi confluite, in forma più o meno riconoscibile, nella realizzazione concreta del MMM, a partire dal logo e dall'icona dell'app che lo accompagna.

I materiali non solo testimoniano le capacità tecniche e la creatività degli studenti, quando sollecitati con un progetto concreto come la valorizzazione di un bene culturale, ma costituiscono essi stessi un ulteriore patrimonio di conoscenza e una riserva di idee per il futuro, dal momento che molte non hanno trovato spazio, per obiettivi limiti tecnici o di budget, nel progetto realizzato.

 

Il logo e l'icona per l'app

L'idea vincente!

logo_icona

 

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Progetto "Padova Sotterranea: Le mura"


Nel marzo 2009(*) l'Associazione Comitato Mura di Padova e il Gruppo Speleologico Padovano CAI hanno presentato agli allora assessori ai Lavori Pubblici - Edilizia Munumentale, Luisa Boldrin, e alla Mobilità e al Verde Pubblico, Ivo Rossi, ottenendo l'approvazione di entrambi, il progetto Padova Sotterranea: le mura, avente come obiettivo la ricerca, l'esplorazione e il rilievo sistematici degli ambienti ipogei, in parte ancora inesplorati, del sistema bastionato di Padova e più in generale delle strutture relative alle opere della difesa, comprese quindi le mura medievali e il castello, senza escludere altre strutture sotterranee urbane. Del progetto è stato informato anche il Sindaco Flavio Zanonato, che ha espresso il suo apprezzamento per voce dell'assessore Rossi.

Il progetto non comporta costi per la Pubblica Amministrazione, se non per limitati interventi di scavo, debitamente autorizzati e scientificamente documentati, ove necessari per poter accedere agli ambienti individuati. L'Amministrazione potrà così acquisire un patrimonio di dati e di conoscenze che verrà riassunto in una "carta delle strutture interne e sotterranee", corredata di rilievi e documentazione fotografica, che rimarrà patrimonio della città.

I primi risultati delle ricerche, già iniziate in via sperimentale a fine 2008(**), sono illustrati nella presentazione qui sotto (a cura di Adriano Menin). Di recente, cogliendo l'occasione dei lavori in corso a porta San Giovanni, è stata poi effettuata una prima esplorazione di quanto rimane della casamatta della cannoniera che affianca la porta a sud, in vista di una sua eventuale liberazione dai detriti che l'hanno occlusa. Maggiori dettagli su questa ed altre esplorazioni già effettuate o in corso saranno resi pubblici una volta completate le relative documentazioni e opportunamente salvaguardati gli ambienti.

(*) prot. 71620 del 16.03.2009
(**) nell'ambito della convenzione in atto fra Comune di Padova e Associazione Comitato Mura

{besps}padova_sotterranea_presentazione_2009{/besps}

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IL PARCO DELLE MURA


PROGETTO DI VALORIZZAZIONE TURISTICA E CULTURALE

DEL FRONTE BASTIONATO RINASCIMENTALE DI PADOVA

 

Nel settembre 2014 il Comitato Mura, rispondendo alla richiesta, da parte del Settore edilizia pubblica del Comune, di fornire indicazioni e suggerimenti per il restauro e la valorizzazione delle mura di Padova, ha presentato un ben più articolato progetto complessivo, o per meglio dire un piano di indirizzo, nella convinzione che il semplice restauro, al di là del problema costi, non sia sufficiente di per sé a garantire la effettiva sopravvivenza di un monumento di tanto grande estensione, così articolato e di tale impatto sull’organizzazione urbanistica della città.

Il progetto è stato successivamente acquisito dall’Amministrazione, che ne ha fatto la base del progetto preliminare, al momento (novembre 2015) in fase di discussione, e dei progetti definitivi che seguiranno.

Il piano contiene una serie di linee guida, prescrizioni e indicazioni di carattere generale, che chi elaborerà i progetti di restauro dovrà seguire, perché sia garantito, da un lato il massimo di fruibilità del monumento nel suo complesso e nelle sue singole articolazioni e dall'altra il rispetto della sua specificità di antica struttura di difesa, organicamente unitaria, pur nella disomogeneità dello stato di conservazione dei diversi manufatti che la compongono. Senza ricostruzioni arbitrarie o interventi che ne snaturino l'aspetto e la leggibilità delle funzioni originarie, ma permettendone un riuso compatibile, che lo riconsegni alla città e ai suoi abitanti, garantendone così la sopravvivenza.

Va da sé che, trattandosi di un piano di indirizzo, le singole soluzioni proposte potranno essere oggetto di ulteriori approfondimenti ed eventuali modifiche. L'essenziale è che ciò avvenga tenendo costantemente presente il "sistema mura" nel suo complesso, la cui unitarietà va recuperata in quanto valore in sé, da non subordinare a considerazioni di ordine pratico o tecnico.

Il progetto si articola in una relazione e in una serie di tavole. Trattandosi di un elaborato rivolto ai tecnici, ha un carattere schematico. I suoi presupposti e i suoi obiettivi sono più ampiamente illustrati nella lettera aperta inviata ai candidati sindaci il giorno delle elezioni, che ne è in qualche modo il preambolo e che perciò riteniamo utile riportare qui sotto.

 

- Lettera aperta al futuro sindaco di Padova (8 giugno 2014)

 

- Il piano per il PARCO DELLE MURA

 

RELAZIONE

(pdf, 11.2 MB)

- Tavola 1-

Consistenza

delle cortine

murarie

(jpg 700 KB)

- Tavola 2 -

Superfici dei

terrapieni

e delle fosse

(jpg 900 KB)

- Tavola 3 -

Percorsi

ciclo-pedonali,

bus e approdi

(jpg 1.3 MB)

- Tavola 4 -

Potenzialità

turistiche

Quadro unione

(jpg 1.3 MB)

- Tavola 5 -

Ambiti di

recupero

urbanistico

(jpg 1.3 MB)



- Tav 4/01 -

(jpg 1.2 MB)

- Tav 4/02 -

(jpg 1.2 MB)

- Tav 4/03 -

(jpg 1.2 MB)

- Tav 4/04 -

(jpg 1.2 MB)

- Tav 4/05 -

(jpg 1.2 MB)

- Tav 4/06 -

(jpg 1.3 MB)

- Tav 4/07 -

(jpg 1.2 MB)

- Tav 4/08 -

(jpg 1.3 MB)

- Tav 4/09 -

(jpg 1.3 MB)

- Tav 4/10 -

(jpg 1.3 MB)


 

 

I PRECEDENTI


Poiché il Piano 2014 si rifà per vari aspetti allo studio del 1986 sul Sistema Bastionato di Padova, già presente su questo sito, che rappresenta l'unico precedente in materia e conteneva già indicazioni procedurali e progettuali che rimangono valide ancor oggi, riteniamo utile aggiungere un link alla relativa pagina.


- Il Sistema Bastionato di Padova (studio 1986)


Segnaliamo infine la pagina che rimanda ai progetti elaborati dagli studenti dell'Università IUAV di Venezia nel periodo 2009-2013


- IUAV - Progetti per il Parco delle Mura di Padova

 

(a cura di U. Fadini - ultimo aggiornamento 11 novembre 2015)



TORRIONE ALICORNO

Relazione storica preliminare - aprile 2009


Da questa pagina è possibile scaricare in formato pdf la relazione storica sulle vicende che hanno riguardato il torrione Alicorno e i lavori che lo hanno interessato, a partire dall'acquisto delle mura da parte del Comune di Padova nel 1882. La relazione è stata redatta dal Comitato Mura dopo il crollo di parte del paramento esterno del bastione, verificatosi il 26 marzo 2009, nell'ambito di quanto previsto dalla convenzione in atto con il Settore Edilizia Pubblica del Comune di Padova, e consegnata il 4 maggio 2009 (prot. 0121774).

scarica qui la relazione in formato pdf (6,3 MB)

 

 

IUAV - Progetti per il Parco delle Mura di Padova

Nel quinquennio 2009-2013 l'Istituto Universitario di Architettura di Venezia ha realizzato una serie di progetti dedicati al Parco delle Mura di Padova, nell'ambito del corso di laurea specialistica in Architettura per la Conservazione, sotto la direzione del prof. Vittorio Spigai.
Ai corsi ha prestato la propria collaborazione anche il Comitato Mura, organizzando sopralluoghi alle strutture e presentazioni e lezioni per gli studenti del corso di laurea, sia nella propria sede di Padova sia a Venezia presso l'Istituto.

Nel giugno 2013 l'istituto ha costruito un sito dedicato, www.progettimuradipadova.it, nel quale sono in corso di pubblicazione i progetti e le tesi di laurea sulle mura di Padova elaborati dagli studenti.

Una panoramica del lavoro svolto in questi anni è stata pubblicata nel numero 132 del giornale dello IUAV, interamente dedicato all'argomento, che contiene anche interventi dei nostri Vittorio Dal Piaz e Adriano Verdi. Il giornale, che fa spesso riferimento alla nostra recente guida delle Mura di Padova, è interamente scaricabile da internet in formato pdf.

L'insieme dei materiali prodotti dallo IUAV costituisce un repertorio di proposte e idee del quale si potrà tener conto nell'affrontare il problema, tuttora irrisolto, del recupero e del riuso del sistema bastionato di Padova.


SB-PD - Padova 1986

Consiglio di Quartiere n.1 Centro Storico

SISTEMA BASTIONATO - ANALISI E PROPOSTE

Architetti: V. Dal Piaz, A. De Poli, G. Ivanoff, A. Verdi



RELAZIONE


L’ANALISI

Si è iniziato con la predisposizione di una serie di materiali cartografici storici di base, ritenuti utili all’indagine conoscitiva del Sistema Bastionato nel corso degli ultimi due secoli.
I documenti proposti sono stati riprodotti alla stessa scala, per facilitare l’esame comparativo, e sono stati suddivisi in 15 settori, in formato A3, scala 1:2000.

L’elaborato A registra la situazione urbana riguardante il Sistema Bastionato al 1781, secondo il rilievo operato dal cartografo Giovanni Valle, culminato poi con la realizzazione della nota Pianta di Padova, incisa a Roma da Giovanni Volpato nel 1784 (il disegno originale è custodito presso l’Accademia di SS.LL.AA. di Padova).

L’elaborato B presenta il montaggio dei fogli catastali dell’amministrazione austriaca – riferibili ai primi decenni del secolo XIX – relativi alla situazione esterna alla cinta muraria, allora di pertinenza dei comuni di Altichiero, Ponte di Brenta, Camin, Salboro, Brusegana e Chiesanuova (le mappe del Catasto austriaco “provvisorio” sono conservate presso l’Archivio di Stato di Padova, aut. Min. n. 1.117).

Il documento C riporta la situazione catastale al 1882, registrata dall’allegato grafico del contratto di compravendita tra il Comune di Padova e il Demanio (la copia autentica è custodita negli Atti a Repertorio dell’Ufficio Legale del Comune di Padova, fasc. 220/142 I B).
Successivamente sono state compiute, secondo le indicazioni del Consiglio di Quartiere Centro Storico, una serie di analisi finalizzate ad una più precisa conoscenza della situazione al suo stato attuale.
Le analisi sono basate su dati degli Uffici comunali di competenza e dell'Ufficio Tecnico Erariale: essi sono stati controllati con diversi confronti e con sopralluoghi.
Su appositi supporti cartografici, ottenuti assemblando - in l5 tavole - il ritievo aerofotogrammetrico in scala 1:2000 del 1983 e i fogli del Nuovo Catasto Terreni (NCTR) ridotti alla scala 1:2000, si sono predisposte alcune serie di tavole, sempre in formato A3, comprensive dell'intero circuito e delle aree adiacenti interne ed esterne ad esso.

L'elaborato D presenta la situazione attuale delle proprietà, con distinzione tra proprietà del Comune di Padova, di Enti pubblici, del Demanio e privata (aggiornamento 1986, U.T.E.).

L'elaborato E mostra la situazione delle servitù delle principali reti tecnologiche gravitanti sul Sistema Bastionato, con distinzione tra reti nere, miste delle acque meteoriche e cabine elettriche (secondo elaborazioni fornite dagli Uffici comunali competenti con situazione al 1986).


Nell'elaborato F viene presentata la previsione di Piano, riportando la cartografia del PRG vigente alla scala 1:2000, con allegate le norme di attuazione relative alle aree del Sistema Bastionato.

Le tavole G presentano le previsioni del PRG, riportate a colori, con la relativa legenda, sul supporto catastale, in scala 1:2000.

L'elaborato H rappresenta il limite del Sistema Bastionato, con l'aggiunta di aree limitrofe omogenee da integrare allo stesso; sono anche segnalati i corsi d'acqua, come rappresentati dall'aerofotogrammetrico del 1983. I confini proposti sono stati desunti con l'ausilio del confronto di materiale storico, cartografico ed iconografico, dell'indagine morfologica e di rilievo sul campo: rappresentano quindi elemento qualificante dell'analisi e definiscono l'ambito delle indicazioni progettuali.

In allegato "fuori serie" si fornisce copia delle tavole del Nuovo Catasto Edilizio Urbano, ridotto alla scala 1:2000, con il quadro d'unione, interessante Ie aree analizzate.

A supporto del materiale cartografico - ed a integrazione - è stata redatta una scheda; questo strumento, appositamente predisposto, ha permesso la disarticolazione dei dati, per una lettura sincronica: per un lotto o gruppi di lotti dalla analoga destinazione sono riportate le informazioni che ne definiscono il ruolo urbano: denominazione, uso, ubicazione, indirizzo, accesso, proprietà, accatastamento, situazione urbanistica, reti tecnologiche e segnalazioni.
La scheda riporta i riferimenti relativi alla specifica localizzazione nel Sistema - visualizzata volta per volta - e prevede uno spazio per annotazioni od aggiornamenti e le eventuali voci iconografia, cartografia, fotografie e bibliografia da compilare in una futura - ed auspicabile - sistematizzazione organica del materiale a disposizione.
Il numero delle schede predisposte, oltre 70, è stato volutamente limitato: non vi era l'intenzione di ricalcare acriticamente le procedure previste nella stesura di un piano particolareggiato, ma di sperimentare uno strumento di lavoro, da verificare ed adattare alle necessità conoscitive prioritarie ad una progettazione di massima di luoghi e parti di città assai caratterizzati storicamente e formalmente, già parte di un sistema unitario, oggi riconoscibile per frammenti.

E' stata inoltre portata a termine una Analisi Morfologica, anch'essa organizzata per schede riferibili alle 15 tavole di tutte le serie proposte, che prende in esame le motivazioni originarie nella scelta dei tracciati e delle varie realizzazioni, rapportando gli elementi del Sistema con la forma urbana e le aree di pertinenza.

Un'indagine specifica è stata svolta per quanto riguarda il Regime dei vincoli, con l'acquisizione di dati archivistici ed una rassegna sintetica dei vari dettami legislativi: la relazione porta in allegato la documentazione ritenuta più adatta per ulteriori riflessioni.

E' stata altresì raccolta una notevole rassegna cartografica ed iconografica - che non si consegna - che è stata di indispensabile supporto alle motivazioni e alle scelte progettuali.


IL PROGETTO

L’analisi ha permesso di mettere a fuoco le vicende che hanno condotto ad una perdita di significato così forte dei manufatti e delle aree – un tempo d’uso militare – tale da comportare la scomparsa di cospicui settori del Sistema Bastionato, inteso fin d’allora come un tutto unitario.

Un progetto per la società del presente nasce invece dalla consapevolezza che tali resti e tali aree debbano essere conservate assieme al patrimonio rappresentato dalle case, dai monumenti, dai giardini, dalle piazze e dalle opere d’arte che formano il volto della città di Padova e ne sono al tempo stesso simbolo emblematico e documento di memoria nel tempo.

Dall’analisi è anche derivata la constatazione che, ad una perdita progressiva di significato urbano unitario, è corrisposto un incessante processo di frammentazione della proprietà e di proliferazione delle competenze e delle responsabilità sempre in modi più complessi ed intricati, spesso di reale difficile soluzione.
Un progetto per la città ed i cittadini non può che essere unitario e d’interesse generale, nel riprodurre un’immediata leggibilità dell’insieme come avvio ad una totale appropriazione culturale collettiva nel futuro.

Il progetto di massima proposto non è un piano di norme urbanistiche né un programma amministrativo di attuazione d’una politica per la città: è una raccolta di idee realizzabili – cose piccole e grandi – che possono essere iniziate fin d’ora, per restituire alle mura di Padova un significato profondo: essere un monumento unitario collettivo ereditato dalla città storica, parte rilevante della città del presente.

A differenza di altre cinte superstiti di città italiane, le mura di Padova del periodo veneziano sono state edificate in un’epoca di continua evoluzione e perfezionamento dell’arte militare: sono presenti per Padova numerose fasi successive, quasi una rassegna del progresso tecnico-progettuale.
Il loro valore di documento è tanto più rilevante, quanto più si estende la lettura all’intero tracciato: alla nozione di “Mura” va infatti sostituito il concetto di “Sistema”. L’attribuzione di valore storico e monumentale non può riguardare la semplice cortina muraria, ma deve comprendere fosse, terrapieni, spianate, baluardi, torrioni, porte e ponti, ovvero tutto lo spazio che interessava la struttura fortificata.


Le finalità del progetto

Il progetto si propone di realizzare tre obiettivi primari:
1) assicurare la sopravvivenza fisica dei manufatti costituenti il Sistema Bastionato come monumento unitario;
2) assicurare la visibilità e la riconoscibilità delle parti del Sistema a noi pervenute e, ove possibile, la memoria delle parti perdute;
3) promuovere e facilitare ogni eventuale uso collettivo compatibile con il carattere specifico di monumento, comprensivo delle stesse aree di relazione.

Per il raggiungimento del primo obiettivo (la salvaguardia) si ritiene che si debba innanzitutto favorire la reintegrazione della cerchia come fatto unitario e la conservazione fisica delle opere murarie militari come testimonianza di storia e di arte con
- la conservazione degli antichi tracciati e delle costruzioni superstiti
- la reintegrazione ovunque possibile degli originali profili altimetrici
- il consolidamento delle cortine e delle scarpate
- la protezione dagli agenti disgregatori delle superfici esposte
- l’allontanamento di funzioni moleste e l’abbattimento di costruzioni, baracche, tettoie che siano d’ostacolo alla visibilità e al godimento.

Per il raggiungimento del secondo obiettivo (la riconoscibilità) si ritiene che vada messo in evidenza ogni valore storico e documentario che l’area o il complesso monumentale offre, come segno urbano di grande interesse, per la comprensione della città e delle vicende sociali vissute dall’intera comunità cittadina con
- il ristabilimento di condizioni di accessibilità e percorribilità dei terrapieni e dei bastioni,
- la messa in luce sistematica delle parti nascoste o sotterranee e l’esplorazione di opere e collegamenti non in evidenza,
- la segnalazione, anche mediante cippi o iscrizioni, di particolari siti o configurazioni di grande interesse didattico, sia per il valore architettonico che per il valore di documento di storia e arte militare.

Per il raggiungimento del terzo obiettivo (l’uso collettivo) si ritiene che si debba incentivare il coordinamento di diverse politiche d’intervento e di gestione amministrativa, individuando responsabilità e competenze per ognuno dei seguenti campi operativi:
una politica per l’estensione della viabilità pedonale pubblica sulle aree di terrapieno interno e per una ordinata percorribilità cicloamatoriale e remiera di argini e corsi d’acqua esterni;
- una politica per le diverse sistemazioni a verde, le aree per lo sport e le attività ricreative;
- una politica che sancisca la compatibilità e il mantenimento di servizi sociali e attrezzature d’interesse pubblico, ovvero il loro allontanamento a breve o a lungo termine;
- una politica che stabilisca la compatibilità del mantenimento della residenza pubblica e privata esistente;
- una politica per una maggior qualità ambientale dello spazio pubblico, sia delle strade e delle piazze, intese come luoghi emblematici dell’accesso alla città, coincidenti con porte, brecce, ponti, sia dei parchi.


Le caratteristiche del progetto

Dal Piano Regolatore Generale emergono due indicazioni principali, verde ed aree di tutela, che, pur risultando soddisfacenti per il Sistema Bastionato, possono essere interpretate e gestite in modo da sortire effetti d’opposto significato.
Che cosa vuol dire “tutela”? Nella sua interpretazione passiva significa impedire ogni rinnovo, cristallizzando uno stato di fatto e votandolo così all’incuria e quindi ad un più rapido e sicuro degrado.
Ma tutela può essere manutenzione, rimozione d’elementi spuri, ridefinizione e riscoperta d’antichi spazi, restituzione d’immagini sbiadite.

Per le aree verdi si possono fare analoghe considerazioni.

Nell'elaborato K, che utilizza come supporto cartografico l'Aerofotogrammetrico 1983 a scala 1:2000, sono state registrate le scelte progettuali proposte dal gruppo di studio.
Le previsioni interessano la totalità dell'area compresa dai limiti del Sistema Bastionato, così come individuato dalIa ricerca.
Una legenda indica le possibili destinazioni, secondo le finalità già espresse nell'anaiisi .
I segni a tratteggio, riportati su strade e piazze, sono altri indici progettuali che necessitano, a scala opportuna, di una più attenta considerazione.
La raccolta di idee progettuali consiste quindi in una serie di ipotesi di intervento, di importanza e di urgenza diverse. Per alcuni luoghi, le indicazioni di massima andrebbero precisate in singoli progetti, a scala urbanistica ed edilizia specificatamente predisposti. Per la maggior parte delle altre aree, si ritiene di presentare una normativa di massima, o meglio delle regole di comportamento, da osservare nella attuazione di programmi analoghi, in luoghi dalle caratteristiche affini.
in questo senso si è sempre ribadito che lo studio preliminare si dovesse rivolgere a tutta la cinta muraria, poiché interventi sporadici e derivati da conoscenze superficiali non farebbero - come hanno fatto - che provocare un ulteriore degrado, trasformando il bene, per diverse e settoriali interpretazioni, in episodi sporadici non riconoscibili come parti integranti di un sistema.


CRITERI PER LA CONSERVAZIONE DEL SISTEMA BASTIONATO


Per i manufatti murari:
- arrestare il degrado fisico con operazioni proprie della conservazione e del restauro, dopo aver effettuato una serie di prove campione, anche con metodologie differenziate, inerenti a tre situazioni principali: dissesto statico, distacco e sfaldamento dei paramenti murari, disgregamento della massa muraria priva di camiciatura.

Per le aree interne già occupate dal terrapieno:
- assicurare una fascia di rispetto dalla cortina muraria oggi in evidenza, impedendo qualsiasi edificazione o piantagione, eliminando quindi rimesse, baracche, depositi, detriti, ecc.

Per le aree esterne, già di fossa:
- valorizzare, previa indagine di conferma, l’originario rapporto mura-acqua con la rimozione dei depositi alluvionali e del terreno di riporto;
- ristabilire gli originari livelli della fossa e gli antichi andamenti delle scarpate, programmando anche la liberazione dell’area dalle alberature, con l’esclusione dei soli esemplari d’alto valore naturalistico o storico.


CRITERI PER L’ESTENSIONE DELLA VIABILITÀ PEDONALE

- Rintracciare ove possibile l’antica strada di ronda sulla sommità del terrapieno, promuovendo un percorso pedonale di visita.
Disciplinare con grande cura la sistemazione a verde del percorso, tenendo in considerazione le caratteristiche d’ogni luogo.
- Attrezzare segmenti di percorso anche tra la strada di circonvallazione e la controscarpa, con l’intento di rendere continuo l’itinerario di visita, in particolare quando all’interno vi siano degli impedimenti.
- Collocare nei punti opportuni segnali o iscrizioni con l’intento d’informare su fatti storici o architettonici riguardanti le Mura.
Garantire l’accessibilità a tutte le categorie di cittadini.


CRITERI PER L’ATTREZZATURA DELLE AREE A VERDE

- Sistemare con verde calpestabile a prato le aree prossime alla cortina, ogniqualvolta sia possibile.
- Evitare qualsiasi nuova piantagione arborea all’esterno della cortina.
- Togliere pali, recinzioni ed altre strutture attestate alla cortina.
- Riservare la piantagione di alberi ed arbusti alle aree a parco o a giardino prossime alle fosse e ai terrapieni, che acquisteranno così maggior risalto, secondo specifici progetti caso per caso.


CRITERI PER LA CONSERVAZIONE DEGLI EDIFICI RESIDENZIALI E PER LA VALORIZZAZIONE DEI SERVIZI E DELLE ATTREZZATURE ESISTENTI

Sulle tavole di progetto sono contrassegnati da colore i tre casi previsti:

(viola) - conservare le residenze e gli edifici pubblici già valutati di pregio, senza i quali il tessuto urbano risulterebbe sicuramente lacerato;
(bianco) - valutare caso per caso le costruzioni che, pur insistendo su aree da liberare, rappresentino una possibile interessante testimonianza culturale; con l’avvertenza che la conservazione della funzione non significa mantenimento di elementi che disturbino la lettura del Sistema bastionato;
(verde) - prevedere l’allontanamento, motivato caso per caso, di quelle costruzioni di scarso valore e facilmente trasferibili (soprattutto nell’area della fossa esterna e che impediscono la percezione di elementi salienti della cortina) o quelle provocanti ulteriore degrado (lavaggi, depositi). Ciò vale anche per quegli apparati tecnologici (cabine e macchine idrauliche) progettati senza alcuna preoccupazione estetica rispetto al sito monumentale.


INDICAZIONI PER LA RIQUALIFICAZIONE DEGLI SPAZI PUBBLICI


Non si ritiene di fornire un elenco esauriente dei criteri per gli interventi negli spazi pubblici più complessi e caratterizzati, per i quali si rimanda a progettazioni specifiche, precedute dalle relative indagini.
Valgono comunque le seguenti indicazioni.

Per gli ingressi in città.


Essi assolvono il duplice compito di separare ma anche di unire il centro storico e le espansioni periferiche. Vanno quindi caratterizzati per cancellare radicate anonimie e per recuperare antiche memorie.
- Gli spazi attorno alle porte vanno nettamente caratterizzati dalla separazione tra piazze interne e slarghi esterni, con la messa in evidenza della cortina e della fossa.
- Le porte abbattute vanno inoltre segnalate in superficie con l’esaltazione degli eventuali elementi superstiti.
- Particolare attenzione deve essere posta al recupero dell’immagine del ponte, con le arcate in muratura sulla fossa orizzontale staccate dalla porta in corrispondenza del levatoio.
- Nelle brecce va didatticamente messa in evidenza la sezione del manufatto e segnalato il tratto abbattuto.
- Per le barriere va inoltre posta attenzione a tutti gli elementi che ne facilitino la lettura e ne ricordino la funzione (caselli daziari, pese, ecc.).

Per i baluardi e i torrioni.

- E' necessario recuperare i locali sotterranei per restituire il bene più integralmente possibile, organizzando spazi da destinare ad usi compatibili, con attrezzature tali da non interessare la struttura muraria e la cui rimozione sia sempre attuabile, garantendo la reversibilità degli interventi d’allestimento e d’arredo.
- Occorre rimuovere all’interno tutto ciò che deturpa e degrada, con valutazioni da farsi caso per caso.
- Vanno valorizzati gli elementi e gli inserti di particolare significato culturale (scuole, padiglioni, aule all’aperto, ecc.).
- Bisogna riconoscere ed esaltare la singolarità dello spazio interno e a più livelli dei bastioni.
- Va infine assicurata l’accessibilità pubblica di tutti gli spazi interni così recuperati.

Per i parchi vicini al Sistema Bastionato.

Per i parchi con termini già previsti dal P.R.G. (e lungamente attesi) si deve tener conto della particolare collocazione in vicinanza del Sistema Bastionato, col quale sono scambiati forti valori paesaggistici e culturali. Si ricordano, in particolare, i parchi da istituire al Castelnuovo, dal torrione Venier all’ex Macello di via Cornaro e al posto della caserma Prandina, tra il baluardo S. Prosdocimo e il Savonarola.


DESCRIZIONE DELLE TAVOLE DI PROGETTO


TAV. 1

Eliminazione di tutti gli edifici e distributori di carburante nella fossa lungo Via Fra Paolo Sarpi, escluso l’edificio d’angolo alla Barriera Trento, con asportazione dei corrispondenti riporti di terra effettuati.
Rimozione di tutte le rimesse, tettoie, baracche a ridosso della cortina interna.
Per gli edifici di Via Citolo da Perugia addossati o sormontanti la struttura muraria cinquecentesca, va progettata, caso per caso, la realizzazione di una fascia di distacco.
Vanno conservate le Case operaie di Via Citolo da Perugia e il Casello daziario di Barriera Trento.
Non sono compatibili le attuali strutture insistenti sul Baluardo Moro II, tra le quali particolarmente deturpanti i capannoni di deposito all’interno coprenti proprio le piazze basse, nonché le altre presenze.
Dicasi lo stesso per le attrezzature esistenti nel Baluardo Moro I, salvo che per i due edifici costruiti sullo spessore murario dei fianchi, caso che merita un’analisi specifica.
È possibile ridisegnare la curva sull’asse capitale del Moro II, con una modesta traslazione verso l’interno.
(apri la tavola K1)


TAV. 2

Riapertura della “Fossa Bastioni” dal Panificio comunale fino al Torrione della Gatta, con riduzioni delle sezioni stradali.
Il serbatoio dell’Acquedotto, nonostante la sua mole incombente, può essere conservato.
I Giardini della Rotonda vanno mantenuti ed ampliati, sulla parte inutilizzata di Viale della Rotonda, inglobando l’edificio-monumento ai Mutilati.
Degli edifici comunali - Scuola e VII Ripartizione - vanno eliminate le porzioni verso la cortina.
Va liberata dai distributori di carburante e trattata unitariamente l’area del terrapieno lungo Via Giotto, con conservazione dell’edificio ex Docce.
Il Piazzale Mazzini va ripensato come piazza definita ed “interna” alla città, non facente parte del grande asse stradale di Viale Codalunga.
A questo scopo va indagata la possibilità di segnalare in superficie la porta e il ponte di Codalunga.
Va ribassata l’area golenale tra il ponte delle Gradelle di Conciapelli e le Porte Contarine, attualmente a giardino pubblico, e va segnalata l’uscita d’acqua dalla conca.
Va indicata, in modo opportuno, la presenza del saliente orientale del Torrione dell’Arena, ora sostituito da un muro di sostegno ruotato verso nord.
Il casello daziario, parte integrante del Ponte del Popolo - tuttora problema irrisolto - è un’attrezzatura storica da conservare con opportuni interventi.
Le rive settentrionali del Piovego vanno riaccorpate e ridefinite, favorendo il rapporto con l'acqua
(apri la tavola K2)


TAV. 3

Rimessa in luce della cortina muraria esterna, con il ripristino del contatto diretto acqua-mura alla Cantonata di Porciglia e lungo Via Loredan; abbassamento dell’ampia area golenale sotto il Torrione Piccolo.
Realizzazione del verde pubblico previsto dal P.R.G., con chiusura al traffico di Via Nancy e di Via Trieste e pedonalizzazione del Ponte di Porciglia.
Adeguamento del Ponte Morgagni, al fine di consentire il doppio senso di circolazione e l’ampliamento del letto del Piovego.
Riorganizzazione del passeggio pubblico in Via Loredan.
Eliminazione o interramento della condotta aerea sul Piovego.
Il macello jappelliano e il suo ampliamento tardo ottocentesco al di là del Piovego sono attrezzature di grande pregio da restaurare e valorizzare.

(apri la tavola K3)


TAV. 4

Gli spazi superiori della Porta Ognissanti vanno resi accessibili al pubblico, l’attraversamento limitato ai pedoni e l’ultima arcata del ponte settecentesco va sostituita con una struttura che consenta il recupero dei livelli originari.
Le banchine sulla riva sinistra del Piovego vanno restaurate quando sia possibile riportare il capolinea del Burchiello.
La restituzione del rapporto acqua-mura va ripristinato fino al Venier.
Il Lungargine del Piovego è una struttura con importanti valenze storiche e paesaggistiche, l’antico percorso dei cavalli adibiti al traino dei barconi sulla linea di Fusina può essere riproposto come passeggiata e pista ciclabile.
Conferma dell’uso a giardino dell’ampia area golenale di Fistomba, che sia però abbassata e resa percorribile almeno nella fascia tra l’edificio dell’ex O.N.M.I. e la cortina, la quale viene così liberata fino all’allineamento di Via Fistomba.
Eliminazione della porzione in curva della Via Gradenigo all’interno del saliente del Portello Nuovo (Venier) e suo accorpamento con il giardino della scuola all’aperto E. Luzzatto Dina.
La nuova area a verde si collega alla Porta Ognissanti con la passeggiata Gradenigo.
Il tracciato antico della canaletta alla base del terrapieno interno va segnalato, eventualmente come percorso pedonale.
Si mantengono le strutture della scuola e del casello daziario dell’ex Barriera Ognissanti.
(apri la tavola K4)


TAV. 5

Il Torrione di Castelnuovo e la cortina fino al Buovo hanno la possibilità di tornare al diretto contatto con l’acqua, ridando così significato anche alla porta fluviale di S. Prosdocimo.
Il più ampio specchio d’acqua potrà essere così utilizzato per attività remiere, con eventuali strutture, purché sia garantito l’assoluto rispetto del sistema bastionato.
L’allineamento della condotta sospesa dalla breccia a nord del Buovo può essere confermata da una passerella pedonale, per collegare l’area prevista a verde tra Piovego e Roncaiette, riproponendo la memoria storica del tracciato viario passante attraverso la scomparsa porta medievale di S. Massimo.
Il sostegno idraulico tra Piovego e Roncaiette va progettato senza strutture deturpanti attestate al Torrione Buovo. La stessa attenzione va posta per la macchina idraulica tra la briglia e la cantonata del Ponte di S. Massimo, che va ridefinita senza alterare le strutture storiche.
Gli edifici dello Zooprofilattico (di cui è previsto il trasferimento) potrebbero in gran parte essere eliminati, dopo aver individuato e conservato le strutture primigenie, per la creazione di un’area ad altissima rilevanza urbana, comprendente tutta la testata est della cinta rinascimentale.
Va mantenuto il complesso unitario degli edifici dell’ex Macello, pregevole testimonianza di archeologia industriale.
(apri la tavola K5)


TAV. 6

Demolizione degli edifici a ridosso della cortina muraria tra l’ex Macello e il Baluardo Cornaro (inceneritore e cappella).
Programmazione (anche a lungo termine) del trasferimento della clinica neurologica, posta sul più importante manufatto dell’intera cinta fortificata cinquecentesca.
Conservazione e recupero della forse unica testimonianza di sezione originale completa della parte esterna del fronte bastionato padovano, tra la faccia sud-ovest del Baluardo Cornaro, la controscarpa corrispondente (non intaccata dalla circonvallazione) e il probabile termine della spianata rappresentato da Via Luigi Duse.
L’attuale uso a posteggio è quindi incompatibile.
Messa in evidenza per l’intera area ospedaliera degli elementi superstiti, ripristinando porzioni di specchi d’acqua nei punti di maggior valenza storica, ove possibile.
(apri la tavola K6)


TAV. 7

Creazione di un’area di rispetto di fronte a porta Pontecorvo con la messa in vista del ponte interrato.
Soppressione dell’attraversamento stradale sulla cortina all’interno della zona ospedaliera tra Via Bartolomeo d’Alviano e Via Scarsellini.
Va ridotta di sezione e resa pedonale Via d’Alviano, segnalando l’area del terrapieno.
Per quanto riguarda l’accesso al giardino Treves, andrebbe ripristinato quello originale dal Vicolo Pontecorvo, piuttosto che interrompere la via interna, come oggi proposto.
È possibile il ripristino di una maggiore porzione della fossa prospiciente il Torrione Pontecorvo, riutilizzando la sede stradale della circonvallazione primitiva, ora parzialmente occupata da un distributore di carburante.
Ripristino dei livelli orizzontali originari della fossa e ridefinizione dell’attuale giardino pubblico a prato calpestabile.
Va garantita la praticabilità dell’accesso del terrapieno del Torrione Pontecorvo.
Eliminazione di tutte le costruzioni insistenti sull’area pubblica della cunetta e poste sulla struttura muraria.
Si confermano le abitazioni su Via Michele Sanmicheli, della Cooperativa della Pubblica Istruzione, realizzate agli inizi degli anni Venti.
(apri la tavola K7)


TAV. 8

Vedi tavole 7 e 9.
(apri la tavola K8)


TAV. 9

Rendere percorribile l’area parallela alla cortina esterna con il ripristino della cunetta da Via Cavazzana al canale Alicorno, presso il Baluardo S. Croce.
Eliminazione delle porzioni stradali prospicienti il Torrione S. Giustina e il Baluardo S. Croce con il ripristino dei livelli originari della fossa e recupero dell’antica sede stradale di circonvallazione.
Riapertura del canale Alicorno attorno al Baluardo S. Croce e proseguimento in alveo aperto lungo Via 58° Fanteria fino al Prato della valle.
Vanno mantenuti i padiglioni della scuola all’aperto Camillo Aita sul terrapieno del Baluardo S. Croce e l’edificio d’angolo tra la Porta e Via Marghera.
Va mantenuto l’edificio originario del Centro Universitario Sportivo.
Nella fossa possono essere mantenuti quei terreni di gioco il cui funzionamento non comporti impianti o servizi in elevazione.
(apri la tavola K9)


TAV. 10

La fossa ai lati del ponte di S. Croce va abbassata al livello originale.
La cunetta tra la Porta S. Croce e Via Giordano Bruno deve essere riaperta e la fossa ripristinata fino alle spalle degli edifici esistenti. La fossa deve essere leggibile anche nel tratto tra le vie Giordano Bruno e Cavallotti – attualmente occupato da alcuni edifici e rimesse.
L’area del terrapieno va rintracciata nei suoi valori minimi anche nel tratto tra la Porta e il Piazzale S. Croce.
Il canale Alicorno, tra la chiavica e il torrione, va riaperto.
il livello del terreno circostante all’esterno il Torrione Alicorno va ribassato alla quota originaria con demolizione della strada in rilevato e degli edifici esistenti.
Il piazzale S. Croce va riprogettato tenendo conto della viabilità, ma anche degli elementi storici rilevanti: la parrocchiale di S. Croce, la chiesa di S. Leopoldo, le eventuali fondazioni della torre medievale, ecc.
È anche necessaria una soluzione viabilistica che non comporti il duplice attraversamento del sistema bastionato da parte del traffico della circonvallazione.
(apri la tavola K10)


TAV. 11

Vedi tavola 12.
(apri la tavola K11)


TAV. 12

Ripristino del rapporto diretto mura-acqua con riduzione delle aree golenali.
Eliminazione della vegetazione arborea casuale su tutta l’asta dell’argine sinistro del Tronco Maestro fino alla Saracinesca.
Conferma della passeggiata sul terrapieno lungo Via S. Pio X.
(apri la tavola K12)


TAV. 13

Le strutture non visibili del complesso della Saracinesca - fondazioni della porta e arcate del ponte antistante - vanno messe in risalto con l'allargamento dell'alveo del Tronco Maestro e con la riapertura del tratto tombinato della "fossa Bastioni".
Anche sul lato destro del canale vanno rimesse in luce le strutture murarie superstiti del bastione e della torre della Catena già a diretto contatto con I'acqua.
Il vallo attorno ai torrione della Saracinesca va ripristinato con le altimetrie ancora presenti lungo via Cernaia e con la massima estensione, compatibile con la sistemazione del nodo viario prevista dal PRG.
Attorno al baluardo S. Glovanni il livello della fossa va ribassato al livello originario con l'eliminazione del deposito di carburanti.
L'area del terrapieno in via Cristoforo Moro - compromessa dalla presenza di costruzioni troppo addossate alla cortina - va segnalata, operando la demolizione delle porzioni edificate sulla struttura muraria.
Vanno poste delle quinte a verde per integrare l'ìmmagine unitaria della cortina rispetto alla frammentarietà degli affacci edilizi.
Si mantengono la Casa dello Studente "Ippolito Nievo" e il Casello daziario di Barriera Saracinesca.
L'area della Porta Saracinesca va resa pedonale in coliegamento con I'attuale
percorso pedonale sull'argine sinistro del Tronco Maestro, con conseguente
restringimento dell ' ingresso veicolare nel Centro Storico.
(apri la tavola K13)


TAV. 14

Allargamento dell’area del vallo antistante la Porta S. Giovanni attualmente occupata da distributori di carburante, sedi stradali e giardini, con ripristino delle quote originali e messa in evidenza di tutti gli archi del ponte.
Ripristino della fossa lungo Via Milazzo.
Recupero di una fascia di rispetto esterna ai baluardi S. Prosdocimo e Savonarola mediante acquisizione di aree in parte private e in parte sede stradale, e riproposizione del primitivo tracciato di circonvallazione.
Ricomposizione dell’area della fossa alle spalle degli edifici – da mantenersi – in Via Volturno.
Riapertura della ‘Fossa Bastioni” a nord della breccia di S. Prosdocimo.
In attuazione delle previsioni a verde del P.R.G. per la Caserma Prandina, si propone di ripristinare nella sua larghezza originale l’area del terrapieno, col conseguente riallineamento più interno del tracciato di Via Orsini.
Si mantengono i gruppi delle case operaie di Via Orsini e di Via Volturno.
(apri la tavola K14)


TAV. 15

Ampliamento dell’area di protezione esterna alla Porta Savonarola con il ripristino dei livelli originari delle fosse e messa in evidenza di tutte le arcate del ponte.
Va liberata la fossa dagli edifici, dalle attrezzature sportive e dai distributori di carburante, attualmente esistenti lungo Via Pilade Bronzetti.
Ridisegno della “Fossa Bastioni” attorno al Torrione Impossibile.
Vanno mantenuti gli edifici della scuola F. Randi (già Raggio di Sole).
Verificare la possibilità di eliminare – o modificare – il manufatto idraulico addossato alle mura nei pressi di Barriera Trento.
Creazione di un’area di pertinenza al Casello daziario della barriera, con messa in evidenza dei resti del Cavaliere.
(apri la tavola K15)
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giugno 1986

 

 

 

Progetto Padova Sotterranea

 

Il progetto nasce alla fine del 2008 per iniziativa dell'Associazione Comitato Mura di Padova e del Gruppo Speleologico Padovano CAI, con l'obiettivo di indagare e rilevare sistematicamente tutti gli ambienti ipogei, in parte ancora inesplorati, del sistema bastionato di Padova e più in generale delle strutture relative alle opere della difesa, comprese quindi le mura medievali e il castello, senza escludere altre strutture sotterranee urbane.

Il progetto si attua in pieno accordo e con le necessarie autorizzazioni delle autorità competenti, e in primo luogo del Comune di Padova, al quale vengono consegnati di volta in volta i materiali, rilievi e documentazione fotografica, che andrano a costituire col tempo un prezioso patrimonio per la città.

Per seguire il progetto, vi rimandiamo alle pagine seguenti:

- primo annuncio del progetto e anticipazione dei primi risultati, con breve slideshow, 14 maggio 2009

- articolo de Il Mattino di Padova, 3 giugno 2012

- presentazione dei risultati, 26 giugno 2012 - programma

- presentazione dei risultati, 26 giugno 2012 - slideshow

- presentazione dei risultati, 26 giugno 2012 - resoconto

- servizio televisivo di 3 Channel, 3 luglio 2012 (sul canale youtube del Comitato Mura)

- Il torrione dell’Arena fra realtà e fantasie (11 novembre 2016)

- Alla ricerca dell'ingresso al torrione dell'Arena (17 novembre 2016)

- Una casamatta ritrovata (per ora sulla carta) (26 aprile 2017)

- Il ponte delle "grade" di Porciglia c'è ancora (6 aprile / 3 luglio 2017)


Clicca sull'immagine qui sotto per vedere lo slideshow della presentazione
del 26 giugno 2012

padova sotterranea

Consiglio di Quartiere n. 1 Centro Storico


IL SISTEMA BASTIONATO DI PADOVA


Architetti: V. Dal Piaz, A. De Poli, G. Ivanoff, A. Verdi

Padova 1986

 

Rendiamo disponibile in questa pagina lo studio a suo tempo commissionato dal Quartiere 1 - Centro Storico, da questo approvato il 23 giugno 1986 e presentato al pubblico l'11 novembre dello stesso anno.

Il lavoro si compone dei seguenti documenti, scaricabili separatamente (della serie H e K sono disponibili tutte le tavole; delle altre serie solo la prima a titolo di esempio; la serie G è stata omessa):

- Relazione - versione online (contiene i link alle tavole e agli altri documenti)

- Relazione - versione pdf (9,9 MB)

 

- Analisi morfologica (a cura di Adriano Verdi) - pdf (15,1 MB)

- Regime dei vincoli (a cura di Vittorio Dal Piaz) - pdf (10,7 MB)

- Elaborato A - Pianta di Giovanni Valle 1781 - 15 tavole (tavola A1, jpeg 430 KB)

- Elaborato B - Catasto austriaco "Esterno" - 15 tavole (tavola B1, jpeg  213 KB)

- Elaborato C - Pianta Contratto d'acquisto 1882 - 15 tavole (tavola C1, jpeg 152 KB)

- Elaborato D - Catasto terreni con proprietà - 15 tavole (tavola D1, jpeg 335 KB)

- Elaborato E - Reti tecnologiche (elab. comunale) - 15 tavole (tavola E1, jpeg  388 KB)

- Elaborato F - Piano regolatore generale - 15 tavole (tavola F1, jpeg 392 KB)

- Elaborato G - PRG a colori - 15 tavole

- Elaborato H - Aerofotogrammetrico con corsi d'acqua - 15 tavole:

(tavola H1, jpeg 380 KB)
(tavola H2, jpeg 370 KB)
(tavola H3, jpeg 367 KB)
(tavola H4, jpeg 380 KB)
(tavola H5, jpeg 394 KB)
(tavola H6, jpeg 375 KB)
(tavola H7, jpeg 404 KB)
(tavola H8, jpeg 339 KB)
(tavola H9, jpeg 394 KB)
(tavola H10, jpeg 424 KB)
(tavola H11, jpeg 326 KB)
(tavola H12, jpeg 369 KB)
(tavola H13, jpeg 369 KB)
(tavola H14, jpeg 351 KB)
(tavola H15, jpeg 413 KB)

- Elaborato K - Aerofotogrammetrico con indicazioni progettuali - 15 tavole:
(NOTA BENE: per agevolare la comprensione delle tavole progettuali serie K, i link qui sotto, anziché rimandare direttamente alle tavole, collegano alla descrizione di ogni tavola contenuta nella relazione, alla fine della quale potrà essere aperta anche la relativa tavola)

(tavola K1, jpeg 407 KB)
(tavola K2, jpeg 398 KB)
(tavola K3, jpeg 387 KB)
(tavola K4, jpeg 424 KB)
(tavola K5, jpeg 437 KB)
(tavola K6, jpeg 411 KB)
(tavola K7, jpeg 435 KB)
(tavola K8, jpeg 378 KB)
(tavola K9, jpeg 432 KB)
(tavola K10, jpeg 458 KB)
(tavola K11, jpeg 348 KB)
(tavola K12, jpeg 393 KB)
(tavola K13, jpeg 392 KB)
(tavola K14, jpeg 387 KB)
(tavola K15, jpeg 449 KB)

- Schede descrittive - a titolo di esempio rendiamo disponibili le schede relative alla tavola 1:

(copertina, jpeg 358 KB)
(Scheda 1-1, jpeg 303 KB)
(Scheda 1-2, jpeg 355 KB)
(Scheda 1-3, jpeg 378 KB)
(Scheda 1-4, jpeg 355 KB)
(Scheda 1-5, jpeg 342 KB)
(Scheda 1-6, jpeg 382 KB)
(Scheda 1-7, jpeg 241 KB)