A proposito di un intervento di Legambiente/Salvalarte -
22 marzo 2010 - Il 17 marzo la stampa cittadina (perlomeno Il Gazzettino e Il Padova) dava ampio risalto alla segnalazione dei volontari di Legambiente-Salvalarte circa le condizioni delle mura cinquecentesche (vedi l'articolo del Gazzettino).
Il pomeriggio precedente una giornalista de Il Padova ci contattava telefonicamente per un nostro commento e le veniva risposto che ne avremmo parlato in serata, benché fossimo all'oscuro del comunicato di Legambiente (che non ha ritenuto di trasmettercelo). Ma la giornalista, equivocando evidentemente alcune nostre risposte, ne ricavava la conclusione, riportata nell'articolo, che fossimo invece a conoscenza e condividessimo l'allarme e che anzi la sera stessa ci saremmo riuniti con Legambiente per un confronto (vedi l'articolo de Il Padova).
Il giorno seguente inviavamo a Il Padova e al Gazzettino due lettere di precisazioni di identico contenuto (leggi la lettera a Il Padova), in cui entravamo anche nel merito della denuncia di Salvalarte, esponendo il nostro punto di vista, in parte coincidente e in parte no, sia riguardo all'allarme, sia agli strumenti indicati per risolvere il problema (fra cui l'istituzione dell'Opera delle Mura).
Il Padova pubblicava un breve stralcio delle nostra lettera (vedi l'articolo), mentre il Gazzettino non la riteneva evidentemente rilevante; il giorno seguente riteneva invece importante pubblicare un commento del dott. Elio Franzin a solo due punti del nostro testo, che fra l'altro ne fraintendeva completamente uno, concernente la responsabilità della manutenzione, che secondo la sua lettura noi attribuivamo alla Regione (vedi l'articolo del Gazzettino). Non era così: la manutenzione, è ovvio, spetta al proprietario, nella fattispecie il Comune. Rileggendo la nostra lettera per intero risulta chiaro come la nostra intenzione fosse quella di segnalare la difficoltà oggettiva, per il Comune, di reperire i fondi, stante la situazione creatasi con l'abolizione dell'ICI anche per i più abbienti. Tutti gli ultimi restauri delle mura sono stati resi possibili dal co-finanziamento delle Regione. Ma la Regione non co-finanzia la manutenzione ordinaria, che pure si tradurrebbe in un notevole risparmio. E non la finanziano le fondazioni bancarie. Di conseguenza, nell'attuale situazione, il Comune restaura ma non fa manutenzione ordinaria, al di là dell'occasionale sfalcio delle erba. Su questo rivolgevamo un invito alla Regione a riconsiderare i criteri di co-finanziamento.
Non avendo alcun giornale pubblicato il nostro intervento per intero e risultando il titolo dell'estratto de Il Padova effettivamente fuorviante, per corretta informazione pubblichiamo qui la lettera in forma integrale, oltre agli articoli apparsi sui giornali.
Nei prossimi giorni ritorneremo più ampiamente sui problemi delle mura con un documento al quale stiamo lavorando e che ci auguriamo chiarirà il nostro punto di vista e offrirà una nuova base e qualche dato più concreto al necessario pubblico dibattito sul destino del sistema bastionato di Padova.