18 aprile 2009
visita guidata con l'archeologo Stefano Tuzzato - in collaborazione con la Società Archeologica Veneta
Nel garage del condominio al n. 6 di Largo Europa ("Torre Medoacense"), si conserva un tratto di muro romano in grandi blocchi di pietra che corre parallelo, una ventina di metri all'interno rispetto alla cinta muraria medievale (di cui lo stesso edificio conserva all039;esterno le vestigia).
Il muro si conserva per una quindicina di metri complessivi divisi in sue tratti, uno dei quali ancora della larghezza originaria, di circa tre metri: proprio il suo spessore, e il fatto che le pareti siano entrambe verticali e non scarpate come ci si aspetterebbe nel caso di argini, ha spiegato Stefano Tuzzato, uno degli archeologi che effettuarono gli scavi nel 1990/91, ha definitivamente convinto buona parte degli studiosi che di vere mura si deve parlare e non di semplici argini, come si era sempre ritenuto in passato nel caso di analoghi ritrovamenti lungo il perimetro dell'insula all'interno della grande ansa formata dal ramo del Meduacus che attraversava Patavium (Brenta o già Bacchiglione che fosse).
Con il recente ritrovamento all'esterno del castello lungo il tronco maestro di tracce di una struttura simile, che si aggiunge a quelli in via S. Pietro, sotto all'Oviesse (ex Standa) e sotto l'università, si può ormai dare per certa la continuità delle mura romane attorno all'insula, lungo lo stesso percorso seguito poi da quelle comunali, anche se resta ancora da capire se e dove corresse il limite sud, se lungo l'attuale riviera Tiso da Camposampiero, oppure più a sud, lungo l'attuale via Acquette.
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