Le fortificazioni veneziane della Morea: Methoni, Koroni e Nauplia

 

Sabato 4 dicembre 2010 - ore 16:00 -  Aula 1914 in via Raggio di Sole 2

- introduzione storica e presentazione fotografica a cura di Adriano Verdi

In questo nuovo appuntamento del sabato pomeriggio, nella storica aula presso il bastione Impossibile, andremo alla scoperta di alcune fortificazioni veneziane in terra greca.

Durante il XIII secolo, per assicurarsi l'egemonia marittima nel Mediterraneo Orientale, gli interessi veneziani, oltre che a S. Giovanni d'Acri e a Costantinopoli, si concentrano a Creta, Negroponte (Eubea) e nell'estremità sud occidentale della Morea (Peloponneso).

Methoni (Modone)

Prende il nome di una delle sette figlie di Alcione che, gettatesi in mare dopo l'uccisione del padre, sono trasformate in alcioni.

Per Modone nel 1269 è approvata la riedificazione delle mura del castello bizantino (VI-VII secolo) scaglionata nel tempo: 20 passi per anno.
Nel 1283 si costruiscono le torri e un piccolo arsenale d'appoggio al traffico marittimo.
Cade in mano turca nel 1498. Assediata e conquistata nel 1686 dal Provveditore Generale da Mar Francesco Grimani, è ripresa dagli Ottomani nel 1715.

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Koroni (Corone)

Tra il 1292 e il 1294 il castellano Guido da Canal s'impegna nella ricostruzione generale del castello bizantino di Corone facendo largo uso di materiali di spoglio.
Fortificata dai Veneziani negli anni Sessanta del Quattrocento, è conquistata dai Turchi nel 1500.
Ripresa da Francesco Morosini nel 1685, resta sotto il dominio veneziano fino al 1715.
Dal 1828 fa parte dello stato greco moderno.

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Le fortificazioni di Nauplia: Acronauplia e il monte Palamidi

La città bizantina fortificata nel XII secolo sorge sul promontorio alto 85 metri, collegato con un istmo alla terraferma. Il Castel dei Greci occupa la parte più ampia a ovest. È assediata nel 1203 dai franchi, che la occupano stabilmente dal 1210. Il Castel dei Franchi è costruito a est di quello bizantino.
I Veneziani l'acquistano nel 1377 e nel 1470 costruiscono la città bassa, colmando una zona paludosa per alloggiare i rifugiati da Calcide. Il Castel Toro, ampliamento ancora più a est verso la terraferma di quello dei Franchi, risale al 1473, opera dell'ingegnere Antonio Gambello e del provveditore Vettore Pasqualigo.
Concessa ai turchi nel 1540, è occupata da Francesco Morosini nel 1686, dopo l'assedio di un mese.
Riconquistata dagli Ottomani nel 1715, nel 1828 diviene capitale dello stato greco appena costituito.

Sul monte Palamidi, alto 216 metri, tra il 1711 e il 1714 sono eretti cinque bastioni quadrangolari, apparentemente isolati, ma posti nei punti più efficaci a seconda del terreno, che racchiudono una corte sotto alla quale si trovano le cisterne.
Nel 1715 cade in mano ottomana dopo una sola settimana di assedio.

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