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Chi frequenta questo sito avrà notato il logo nella colonna di destra che dall'inizio del 2013 celebra i 500 anni delle mura di Padova. E qualcuno si sarà pure chiesto: ma... non li avevamo già celebrati nel 2009?

E in effetti esiste un bel sito, il primo segnalato nelle nostre pagine dei link, alla voce Mura e fortificazioni, che si intitola 1509-2009 Le mura di Padova compiono Cinquecento anni.

E allora, chi ha ragione? La risposta è banale, di quelle che paiono comode scappatoie: dipende...

Se si fa riferimento all'evento che ha reso necessaria la costruzione delle nuove mura, in sostituzione di quelle carraresi trecentesche, allora non c'è dubbio: si tratta dell'assedio del 1509 da parte delle truppe della Lega di Cambrai per fronteggiare il quale le mura carraresi, appunto, furono profondamente modificate per adattarle per quanto possibile a resistere all'artiglieria: capitozzate, rinforzate all'interno da terrapieno, protette da fossato, fossa e guasto, con nuovi bastioni in terrapieno, rinforzato da pali di legno, a proteggere all'esterno i punti più delicati. La storia delle nuove mura comincia allora.

Ma se parliamo invece delle mura come ancor oggi le vediamo, il sistema bastionato rinascimentale, allora non ci sono dubbi che la data di inizio dei lavori sia da collocare nel 1513, l'anno in cui la Francia abbandona l'alleanza antiveneziana, liberando Bartolomeo d'Alviano, che la Serenissima subito nomina capitano generale (cioè comandante in capo) dell'esercito da tera; e responsabile, per la sua competenza in materia, dell'aggiornamento delle difese delle città venete. È d'Alviano che disegna il sistema, disegna il tracciato definitivo delle cortine e stabilisce la collocazione dei bastioni, confermando o spostando quelli costruiti in via provvisoria in vista dell'assedio o negli anni immediatamente successivi.

Nulla di quanto fu stato apprestato in quei quattro anni, fra la riconquista di Padova per opera del provveditore Andrea Gritti il 17 luglio 1509 e il ritorno di d'Alviano, è documentato, se non per sommi capi, principalmente nei Diarii di Marino Sanudo; e nulla ci è pervenuto. D'altra parte assai poco di quanto fu realizzato in quel periodo era costituito da costruzioni in muratura: si trattava quasi sempre di opere in terra e palizzate. Quel che vediamo oggi risale dunque a non prima del 1513, anche se può avere inglobato localmente qualche struttura o tratto di muro precedente. La data è certa, perché abbiamo notizia, fra il 1513 e il 1514, dell'avvenuto completamento di un certo numero di bastioni a pianta circolare voluti da d'Alviano (quelli che noi per comodità, seguendo una prassi che risale a Giacomo Rusconi [Le mura di Padova, 1921], preferiamo chiamare torrioni per distinguerli dai successivi baluardi poligonali).
La costruzione della cinta, come si sa, fra ritardi, aggiornamenti e ripensamenti, continuò poi per un quarantennio abbondante, fino a che, poco oltre la metà del secolo, le opere non furono interrotte, forse senza essere neppure portate a termine, quando divenne chiaro che Padova, che aveva svolto un ruolo cruciale per la sopravvivenza di Venezia durante la crisi del 1509, aveva ormai perso ogni ruolo strategico.

Il 2013 è dunque il vero Cinquecentesimo anniversario dall'inizio della costruzione del sistema bastionato rinascimentale. Come del resto lo è per Treviso, la cui cinta fu pure progettata da Bartolomeo d'Alviano.

Il Comitato Mura ha predisposto una serie di iniziative per celebrare l'anniversario che, dopo la pubblicazione di Mura di Padova - guida al sistema bastionato rinascimentale, la prima vera guida alla visita, edita da in Edibus (in tutte le librerie a 15,00 euro) e l'annuale ciclo di conferenze Urbs Ipsa Moenia dello scorso novembre, culmina ora nell'allestimento della grande mostra "Padova è le sue mura. Cinquecento anni di storia 1513-2013", in collaborazione con i Musei Civici e Biblioteche, aperta il 28 marzo nella sede dei Musei agli Eremitani.

La mostra sarà accompagnata a sua volta da una serie di attività collaterali, il cui calendario verrà annunciato nei primi giorni di aprile.