Poco si sa di certo, e pressoché nulla rimane, delle opere di difesa della Padova altomedievale, se si eccettua l'accertata esistenza della Turlonga nel 1062 e la sua identificazione ormai certa con i primi metri di elevato della torre del castello ezzeliniano e carrarese, oggi più nota come torre della Specola. Attorno ai lati est e nord della torre è stato anche individuato, nelle strutture ancora esistenti del castello, un piccolo ma assai munito recinto che si ritiene coevo alla primitiva costruzione della torre, a costituire un primo piccolo castello.
Il recente ritrovamento di resti di fondazioni di un muro altomedievale dello spessore di un metro e mezzo, parallelo alle mura comunali, all'esterno e a occidente di esse, presso la Torlonga stessa, ha fatto pensare che possa trattarsi di resti di più antiche fortificazioni di epoca bizantina, dunque precedenti alla distruzione della città da parte dei longobardi di Agilulfo nel 602 d.C. Opere che si suppone avessero sostituito, o integrato, le mura romane già smantellate, in tutto o in parte, nei secoli precedenti.
Di recente è stata suggerita in alternativa l'ipotesi che Padova possa aver conservato le mura romane anche dopo la caduta dell'impero d'occidente e che queste siano state distrutte da Agilulfo, piuttosto che l'intera città, determinandone comunque la perdita di sicurezza e dunque di rilevanza, al punto da farne allontanare il Vescovo. Secondo questa lettura, il tratto ritrovato con i recenti scavi apparterrebbe ad un'epoca successiva, come parte del processo di rinascita della città, iniziato dal X secolo.
Per il resto, ci soccorrono solo scarne notizie d'archivio, come la concessione da parte del re d'Italia Berengario al vescovo di Padova della facoltà di costruire castelli, nel 912 e di nuovo nel 915, l'attestazione dell'esistenza di due castelli nel 950, la menzione di un castrum domi (del duomo, dunque residenza fortificata del vescovo) nel 1031 e qualche successiva notizia circa la costruzione di spaldi.
Ulteriori notizie sulle difese altomedievali nel relativo capitolo della Storia in breve
Per maggiori approfondimenti consigliamo la lettura di:
- Le mura ritrovate. Fortificazioni di Padova in età comunale e carrarese, a cura di Adriano Verdi, Panda Edizioni, Padova 1987 e 1989, per la cronologia e le notizie sul periodo pre-comunale.
- Il castello di Padova. Archeologia e storia, di Stefano Tuzzato, in Castelli del Veneto tra archeologia e fonti scritte, Atti del convegno, Vittorio Veneto, Ceneda, settembre 2003, a cura di G.P. Brogiolo, E. Possenti, SAP Società Archeologica, Mantova 2005, per l'identificazione della Torlonga.
- Insediamenti "fluviali" fortificati, Aldo A. Settia, in Il Bacchiglione, a cura di F. Selmin e C. Grandis, Cierre, Sommacampagna (VR) 2008, per l'ipotesi di una collocazione tarda del muro rintracciato negli scavi presso la Torlonga. Disponibile anche online al sito di "Reti Medievali".